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Università, i rettori chiedono di congelare il bonus maturità. Il ministro studia il riordino degli atenei telematici

Oltre tutto, l'anticipazione a luglio di queste prove per l'ingresso alle facoltà a numero chiuso - evidenzia infine Mancini - sta obiettivamente comportando non pochi problemi, vista la sovrapposizione fra test universitari ed esami di maturità

05/06/2013
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Il Sole 24 Ore

Congelare il provvedimento relativo al «bonus maturità», in vista di una revisione. Dopo le proteste degli studenti universitari arriva anche lo stop dei rettori delle università che si dicono «preoccupati» dal possibile impatto sui test d'ingresso per i corsi di laurea a numero programmato, sulla cui valutazione peserà da quest'anno anche il voto conseguito all'esame di Stato che chiude il ciclo delle superiori. Intanto il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Maria Chiara Carrozza, nomina una commissione per studiare il riordino delle università telematiche con l'obiettivo di tutelare la qualità dell'offerta formativa.

Lo stop dei rettori: i punteggi vanno rivisti
La vicenda del bonus maturità continua a tenere banco in questi giorni dopo l'emanazione del decreto del 24 aprile n. 334 che disciplina la materia e alla pubblicazione delle tabelle che spiegano come convertire il voto di maturità in punti bonus. «Occorre probabilmente una fase di riflessione in più prima di dare piena attuazione a quella parte del provvedimento che - osserva il presidente dei rettori della Crui, Marco Mancini - si occupa del punteggio correlato alla maturità e distribuito in maniera differente da scuola a scuola, fermo restando che lo spirito meritocratico nei confronti della carriera scolastica è assolutamente condivisibile». «La cosa più opportuna da fare - afferma il numero uno dei rettori - sarebbe un intervento normativo che bloccasse, come già avvenne in passato, l'applicazione immediata del provvedimento con riferimento ai dieci punti della maturità e consentisse di rivederne la complessa disciplina dei punteggi nelle scuole e altri elementi caratterizzanti». «Oltre tutto, l'anticipazione a luglio di queste prove per l'ingresso alle facoltà a numero chiuso - evidenzia infine Mancini - sta obiettivamente comportando non pochi problemi, vista la sovrapposizione fra test universitari ed esami di maturità, e questo specialmente nel caso di Architettura, come non hanno mancato di rilevare alcuni rettori».

Come funziona il bonus maturità
Con gli esami di maturità ormai alle porte 500mila studenti italiani avranno a che fare anche con i bonus maturità. Entra infatti in vigore da quest'anno la riforma ideata nel 2007 dal governo Prodi e trasformata in legge dall'ex ministro Profumo. Chi si diplomerà con un voto che va da 80 a 100 potrà avere da 4 a 10 punti in più, spendibili per l'ammissione ai corsi di laurea a numero chiuso (medicina, odontoiatria, veterinaria, architettura e professioni sanitarie). Ma non ovunque lo stesso voto di maturità darà al ragazzo lo stesso bonus. Secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale dello scorso 24 aprile i punti, infatti, verranno «attribuiti esclusivamente ai candidati che hanno ottenuto un voto di maturità almeno pari a 80/100, rapportato alla distribuzione in percentili dei voti ottenuti dagli studenti che hanno conseguito la maturità nella stessa scuola nell'anno scolastico 2011/12». Che significa? Che il bonus non corrisponderà direttamente al voto effettivamente ottenuto, ma sarà rapportato alla distribuzione in percentili dei voti ottenuti dai maturandi nell'anno precedente. Ma non è tutto. I percentili sono calcolati scuola per scuola, con la conseguenza che le differenze in questione non sono solo tra città diverse, ma anche tra istituti della stessa città.

Atenei telematici: una revisione entro due mesi
Il ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Maria Chiara Carrozza, ha firmato un decreto di nomina di una commissione di studio sulle problematiche relative alle università telematiche, con l'incarico di formulare una serie di proposte di intervento per tutelare la qualità dell'offerta formativa. La commissione presenterà al ministro, al termine dei suoi lavori, e comunque entro due mesi dalla sua costituzione, una relazione finale.


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