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Università, ci vanno 2 diplomati su 3. Ma il 18% lascia già dopo un anno

L'ultima indagine di Almalaurea racconta le scelte (travagliate) dei diplomati italiani, che spesso abbandonano l'università o cambiano corso di studi

26/02/2015
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Corriere della sera

Valentina Santarpia

Insoddisfatti, indecisi, poco centrati: eccoli i diplomati italiani, almeno come appaiono alla luce dell'ultimo rapporto di AlmaLaurea, che analizza le scelte formative e occupazionali dei diplomati italiani nel 2013. Solo il 65% si iscrive all'università, per lo più liceali (76%), molto meno tecnici (39%) e professionali (18%): e sono meno di quelli che, prima dell'esame di Stato, erano sicuri di voler varcare la soglia di un ateneo. Un 7% ci ripensa: anche in questo caso, sono soprattutto i diplomati professionali e tecnici (in totale il 37%) a cambiare idea, probabilmente alla luce delle maggiori opportunità di trovare lavoro. Ma anche chi va avanti con l'entusiasmo dell'iscrizione, demorde poco dopo.

Tre su dieci insoddisfatti dopo tre anni

A un anno dal diploma, infatti, per 18 diplomati su cento la scelta universitaria si rivela fallimentare: il 7% decide di abbandonare entro il primo anno, un 11% prosegue ma è già intenzionato a cambiare corso di laurea. Dopo tre anni, va sempre peggio: il 27% dei diplomati sono insoddisfatti della scelta universitaria, il 9% ha abbandonato, il 19% ha cambiato ateneo o corso di laurea. E anche in questo caso, se i liceali mostrano maggiore determinazione (con solo il 3,5% che lascia), i diplomati che hanno una qualifica professionale sono più propensi ad abbandonare le aule per entrare nelle aziende.

La fonte del malcontento

L'indagine, realizzata su 90 mila diplomati del 2013, 2011 e 2009 intervistati a uno, tre e cinque anni dal diploma, appartenenti ai 350 istituti di scuola secondaria superiore, rivela non solo una scarsa propensione al proseguimento degli studi, ma un orientamento sbagliato. Il malessere degli studenti ha infatti radici lontane: basti pensare che alla vigilia della maturità il 44% dei diplomandi del 2013 dichiara che, potendo tornare indietro, farebbe una scelta diversa: un quarto dei diplomati cambierebbe sia scuola che indirizzo, il 12% ripeterebbe il corso ma scegliendo un'altra scuola, un 8% preferirebbe un diverso indirizzo o corso nella stessa scuola. Ed incredibilmente sono proprio i ragazzi e le ragazze degli istituti professionali a mostrare malcontento per la scelta compiuta a 14 anni: questo spiegherebbe anche la scarsa convinzione con cui portano avanti un progetto di educazione superiore


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