Unità-Zavoli, amputato il libro che parla di Darwin
Il giornalista: "Un errore la preistoria spostata alle elementari". E sul '900: "È quasi scomparso, si vogliono giovani senza memoria" Zavoli, amputato il libro che parla di Darwin Effett...
Il giornalista: "Un errore la preistoria spostata alle elementari". E sul '900: "È quasi scomparso, si vogliono giovani senza memoria"
Zavoli, amputato il libro che parla di Darwin
Effetto riforma Moratti: nel volume "La Storia e il suo racconto" per le secondarie scompare l'Evoluzionismo
Roberto Monteforte
ROMA Lo ha scoperto per caso Sergio Zavoli. Dall'ultima edizione del suo libro per le scuole medie: La Storia e il suo racconto edito da Bompiani è scomparsa tutta la parte sulla Preistoria e l'evoluzionismo, compreso l'approfondimento su Darwin. Non è stata una "censura", ma l'adeguamento alle indicazioni ministeriali della "riforma Moratti", che prevede una diversa scansione delle epoche storiche. La Preistoria è un tema da affrontare in terza elementare e non più alle secondarie e a questa indicazione si è attenuto l'editore. "Nel mio corso quel tema era trattato con molta ampiezza" commenta il giornalista delle grandi inchieste storiche, ora senatore. Il fatto è che nei programmi "riformati" per il primo anno della secondaria è stata eliminata tutta la storia, dalla comparsa dell'uomo alla caduta dell'impero romano. Nell'edizione 2004 di "La Storia e il suo racconto", la Preistoria e la storia antica, seppure non previste dalle indicazioni nazionali sui piani di studio, sono state comunque comprese nella trattazione: l'evoluzione viene toccata implicitamente nella descrizione della comparsa delle prime forme di vita e del percorso dell'ominazione. Della teoria evoluzionistica non si trova traccia neppure nel volume sull'Ottocento (terzo anno della secondaria), dove cronologicamente si collocherebbe l'opera scientifica di Darwin. Esigenze di sintesi, visto che, secondo la riforma, al terzo anno è dedicata la storia da Napoleone ai nostri giorni. Ma sono scelte politiche quelle di viale Trastevere. La Bompiani, derogando dagli indirizzi ministeriali, ha lasciato un riferimento generico all'evoluzionismo e a Derwin nel libro di Scienze.
"Si porta alle elementari qualcosa che era all'inizio delle superiori - commenta Zavoli -: è un errore grave, perché la Preistoria non si presta alla comprensione dei bambini, è cosa troppo sofisticata". Invece la si liquida in poche battute, come si fa con gli argomenti o incomprensibili o troppo semplici, con le cose scontate. "Quell'Era è alla base di molte cose e genera infinite discipline - insiste -. Tutto parte di là, non è un semplice fatto temporale, è da lì che nascono i sentimenti, le guerre e gli odi. Come fai a farla studiare alle elementari?". Non è solo il caso Darwin a preoccupare Zavoli, ma è l'insieme delle scelte della Moratti, in particolare quella di comprimere la storia del Novecento. "Sono un fautore del Novecento. Le origini delle cose che ancora sommuovono il mondo e i cui lasciti si fanno sentire ogni momento della nostra storia presente hanno radici in quel secolo...". È il tema della memoria e della sua trasmissione ai giovani. Allo "storico-giornalista" non piace proprio l'idea tanto cara a Berlusconi e alla Moratti di occuparsi esclusivamente del presente, in particolare delle famose tre I: inglese, informatica e impresa. Tanto meno che dedicare tempo e risorse a tutto il resto sarebbe inutile. "Altro che perdita di tempo, far passare la memoria di generazione in generazione è un dovere etico ed è la scuola a doversi farsi carico di questo "nastro trasportatore" delle origini di ciò che siamo. C'è un passato che non è mai passato del tutto e che ha determinato il presente nel quale vogliamo vivere". Zavoli cita una bella frase di Borges: "Rinnegare la memoria è come avviarsi verso una sorta di amnesia finale in cui non sai più chi sei stato e cosa hai vissuto"". Si infervora: "La memoria aiuta i giovani a capire anche il presente, bisogna farla passare di libro in libro". Con lo sguardo di chi scruta il presente avendo ben chiaro lo scorrere della storia rileva: "Tutti i giorni vediamo che i segni di ciò che vediamo irrisolto del passato, si ripresentano. Dopo il Nazismo quando l'uomo è venuto meno all'uomo come di più non sarebbe stato possibile pensare, abbiamo visto come in Jugoslavia si sono ripetute le stesse infamie: la guerra etnica, i lager, i bambini uccisi. Il passato è sempre in agguato". "I giovani hanno il diritto di sapere" afferma. Richiama la frase di Montale, che era l'unica possibilità per i giovani della sua generazione: "Questo solo possiamo dire quello che non siamo". Ora, con la democrazia chi è giovane, conclude, "ha invece il diritto di dire chi è, cosa vuole, dove vuole andare".
Molti dei rilievi mossi da Zavoli sono condivisi dal professore Vincenzo Guanci, segretario di "Clio '92", l'associazione di insegnanti e ricercatori sulla didattica della storia. "L'evoluzionismo è un argomento trattato, anche se in modo sommario, dai programmi di Scienze. Scompare dallo studio della storia: in terza elementare si parla di "comparsa dell'uomo sulla Terra". L'uomo "compare" e non si capisce, né si spiega come. Tutto si riduce a questa espressione". Non è la sola nefandezza della riforma Moratti. "Sempre in terza elementare - osserva - si parla di "Miti e origini dell'uomo", ma la Storia non tratta miti, tratta fatti veri". Poi rileva l'altra chicca: "Nell'ultimo anno delle superiori si dovrebbe studiare l'Ottocento e il Novecento: così si fa male l'uno e l'altro. Dalla scuola scompaiono la scuola antica e quella contemporanea. Così non si insegna più la storia, diventa un insegnamento che perde la sua funzione di acculturazione importante. La si riduce ad una favoletta". Se queste sono le indicazioni ministeriali, Guanci fa notare che non rappresentano un vincolo assoluto per le scuole. "La normativa sull'autonomia scolastica vige ancora - ricorda - Le scuole possono continuare a trattare l'Evoluzionismo e le case editrici a parlarne. Quelle del ministero restano delle indicazioni e quindi non rappresentano un vincolo. Vi è un elenco di temi da trattare, non di quelli "proibiti"". Almeno per ora.