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Unità: Ymane, la Bossi-Fini la caccia dall’Università

Della sua situazione si sta occupando il ministro dell’università e della ricerca, Fabio Mussi, che ha preso contatti con il ministero dell’interno

29/09/2006
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l'Unità

Frequenta Economia a Pisa: scaduto il permesso di soggiorno perché la sorella diventa maggiorenneYmane Chfouka ha 21 anni e fino ad una settimana fa era iscritta alla facoltà di Economia dell’Università di Pisa. Era arrivata a Lucca dal Marocco nel 2003, con la madre Latifah e la sorella minore Hind per ricongiugersi al padre, in Italia da 13 anni. L’anno successivo, «appena ho imparato l’italiano» racconta, ha iniziato a frequentare i corsi universitari. Ma il 21 settembre scorso ha ricevuto una lettera con cui l’ateneo, dopo la segnalazione della questura di Lucca, l’ha informata che la sua iscrizione al terzo anno è sospesa, in seguito alla mancata regolarizzazione della sua presenza nel nostro paese. Sono bastate poche parole a far finire in fumo due anni di lavoro, 12 esami superati con una media del 26 e la borsa di studio, travolti dagli effetti della legge Bossi-Fini. A monte c’è l’odissea dell’intera famiglia Chfouka, che pur essendo perfettamente integrata (il padre Salah è il presidente dell’associazione Italia-Marocco e lavora come mediatore culturale e traduttore, la sorellina frequenta con successo l’istituto turistico in città) lotta da due anni per ottenere il permesso di soggiorno e rischia l’espulsione in blocco il prossimo 7 novembre, quando la figlia più piccola diventerà maggiorenne. Negli uffici dell’Università di Pisa, la segnalazione della condizione di Ymane quale «totalmente clandestina sul territorio nazionale» è arrivata il 3 maggio: la ragazza si è presentata due volte per discutere la sua situazione, sicura di poter ottenere la regolarizzazione. Ma il permesso di soggiorno non è mai arrivato e l’ateneo ha dovuto spedire l’avviso. «Il provvedimento di sospensione - spiega l’università - è un atto a cui l’ateneo è obbligato dalla legge sull’immigrazione. Questa decisione è intervenuta in seguito alla nota dell’ufficio immigrazione della questura di Lucca». Ma «la sospensione - proseguono dall’ateneo - non ha effetti sulla carriera universitaria della studentessa, che potrebbe proseguire regolarmente i propri studi nel momento in cui le venisse concesso il permesso di soggiorno». E gli esami sostenuti dalla ragazza saranno convalidati. Resta però il fatto che in mancanza della regolarizzazione Ymane dovrà tornare in Marocco senza poter completare la sua istruzione: «Tengo molto agli studi, sono importanti per il mio futuro - racconta al telefono in un italiano impeccabile - sono venuta in Italia per stare con mio padre ma anche per studiare. Ho scelto economia e commercio perché già dalle superiori, in Marocco, ho seguito questo indirizzo. È una materia che mi interessa, spiega i fenomeni dello sviluppo». Se tutto fosse andato bene, Ymane avrebbe potuto conseguire la laurea triennale entro i primi mesi del 2008. Pur avendo trovato il tempo di dedicarsi nel corso dell’anno passato ad un programma di mediazione culturale in alcune scuole elementari, occupandosi del sostegno linguistico per i bambini stranieri. Nei suoi progetti c’era anche altro: «Vorrei tentare con Scienze economiche - dice - mi piacerebbe lavorare nel campo della ricerca». Della sua situazione si sta occupando il ministro dell’università e della ricerca, Fabio Mussi, che ha preso contatti con il ministero dell’interno, cui ha chiesto di verificare tutti gli aspetti della vicenda, anche sulla scia dei riflessi della Bossi-Fini sugli scambi di ricercatori e scienziati con i paesi extracomunitari. Ma per la famiglia Chfouka si è mobilitata anche Lucca: un coordinamento di associazioni (dall’Arci a Mani Tese) in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil terrà stasera un’assemblea pubblica per discutere la situazione.


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