Unità-Voci dal disastro Moratti
Disabili a scuola, oramai è discriminazione Simona Pelizza, Loano (Sv) Sono madre di una bambina affetta da Sindrome di Down. Una settimana addietro sono stata informata, verbalmente, dalle inse...
Disabili a scuola,
oramai è discriminazione
Simona Pelizza, Loano (Sv)
Sono madre di una bambina affetta da Sindrome di Down. Una settimana addietro sono stata informata, verbalmente, dalle insegnanti della scuola elementare del mio paese, che le ore dell'insegnante di sostegno sarebbero state ridotte da ventiquattro a diciotto. Ma non è tutto. Mi è stato riferito che la riduzione non avrebbe interessato la totalità dei bambini disabili bensì un certo numero di questi alunni. Alla richiesta di conoscere i criteri di distinzione, meglio chiamarla "discriminazione", le maestre hanno allargato le braccia. Inoltre, le stesse insegnanti, hanno esercitato pressioni affinché io potessi chiedere a chi di competenza una soluzione, visto che la bambina senza il sostegno potrebbe distogliere l'attenzione degli altri alunni e richiedere attenzioni alle stesse insegnanti; attenzioni che non potrebbero prestarle. Un comprensibile disagio. Ma certamente le docenti hanno espresso le loro difficoltà alla persona sbagliata. Devo combattere (è il termine giusto) quotidianamente con disservizi e con una burocrazia che sfianca. Perché un disabile come mia figlia ha continue necessità di assistenza di ogni genere che non sto ad enumerare e, chi si occupa di loro, non può permettersi di arrendersi al primo ostacolo né posticipare la soluzione di un problema. Non conosco i criteri usati nel discriminare alcuni bambini disabili atti a sottrargli un diritto-dovere sancito dalla Costituzione; se clientelismo o "testa o croce" cambia poco. Il risultato è comunque una balzana scelta: la riduzione di ore delle insegnanti di sostegno, che lascia sgomenti. La sottrazione di un servizio a quei soggetti che hanno maggiori necessità e attenzioni! Volevo ricordare al Ministro Moratti: Articolo 34 della Costituzione: la scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. s.pelizza@tin.it
A nove anni
in quarta elementare
Franco Randone
Mia figlia Francesca, nove anni, frequenterà in questo anno scolastico la classe quarta elementare secondo la "riforma" imposta dal ministro Moratti . È quanto ha deciso, in piena autonomia, la dirigente scolastica dell'istituto. Quale coerenza potrà esservi con i programmi del secondo ciclo già avviati nello scorso anno scolastico? Un esempio, fra i tanti, di malascuola e di perfetto allineamento fra coloro che dovrebbero difendere la scuola pubblica .
Niente scuolabus
per le ore facoltative
Antonio Deiara, Sassari
Sapete cos'ha risposto l'Amministrazione Comunale di un piccolo centro della Sardegna ai genitori che chiedevano l'attivazione di un servizio di scuolabus per consentire ai figli la frequenza dei laboratori pomeridiani perché la Scuola si trova in un altro Comune, distante una quindicina di chilometri? "Se sono ore facoltative non possiamo istituire un tale servizio!". Mi chiedo: poichè le parole hanno un peso, solo le 27 ore sono "obbligatorie", per cui il Ministro, quando metterà mano agli organici del 2005-2006, avrà la facoltà di tagliere le ore di cattedra...Dopo le norme sui maltrattamenti contro gli animali, non sarebbe sbagliato promulgarne altre su quelli contro gli alunni e, crepi l'avarizia, i docenti.
Il tutor, un tuttologo
che fa arretrare la scuola
Franca Franchini, Vicenza
Sono un'insegnante di scuola elementare (pardon!... primaria) di Vicenza. Secondo me, e secondo tanti insegnanti che con fatica hanno imparato a lavorare in team e a condividere responsabilità di progettazione, di valutazione, di orientamento, di documentazione, scoprendo l'enorme valenza educativa della collegialità, sia per noi sia per gli alunni, l'introduzione della figura del tutor fa arretrare pesantemente la scuola. Ci riporta al maestro unico tuttologo, che non può approfondire adeguatamente gli aspetti epistemologici e didattici delle discipline, che propone un solo linguaggio, una sola visione, una sola modalità di approccio e svilisce le altre figure docenti che ruotano nelle classi con compiti solo operativi. Risulta evidente lo scopo: un solo docente per classe che svolge tutte le discipline curricolari, affiancato da specialisti di religione cattolica e di lingua inglese Si aggiungerà qualche prestatore d'opera saltuario per coprire eventuali buchi di orario e il gioco è fatto: diminuzione di quasi un terzo dell'organico docente, con l'innalzamento della qualità della scuola che possiamo immaginare. A fronte di tutto questo il mio timore è che il fronte sindacale si attesti su richieste puramente economiche: qualche centinaio di euro in più per il tutor e pace fatta col ministro. Per ripagare la perdita di aspetti di grande qualità della scuola che la riforma mette a repentaglio non sarebbe sufficiente neanche uno stipendio doppio, cioè quello normale in altri paesi europei.
Perché ce l'hanno
con l'educazione tecnica?
Giuseppe Dini
Spett.le redazione, sono un insegnante di Educazione tecnica presso la scuola media di Fermignano PU. Sono uno dei pochi che ne ha continuato a parlare Ho 31 anni di servizio e non parlo per me. Credo che aver penalizzato fortemente questa disciplina si rischi di avere dei ragazzi non più abituati al saper fare a tenere un utensile nelle mani a sentirsi conoscitori creativi delle tecnologie: insomma, solo ragazzi per le scrivanie.
Cronache disperate
di una precaria
Monica Diamanti, precaria di Bologna
Ora basta: è ora di dirla tutta la verità sull'avvio del nuovo anno scolastico, anno che partirà male e nel caos peggio degli altri tre scorsi, una verità reale e che non corrisponde affatto alle Sue dichiarazioni, cara ministro Moratti. Mi sono abilitata con il concorso ordinario , il primo concorso della mia vita: ero felicissima e orgogliosa di me stessa per aver superato una prova veramente durissima. Al Sindacato della mia città mi dicono che sarei entrata in ruolo a breve, al massimo entro i successivi due anni. Però poi il governo Paese cambia e nomina Lei signora Letizia quale nuova Ministra dell'Istruzione Pubblica. E cosa fa fin da subito? Intanto toglie la parola "pubblica" davanti a istruzione, esplicitando immediatamente le sue vere intenzioni sul futuro della nostra scuola. Poi, a luglio, mentre tutti sono in vacanza, pareggia ingiustamente il punteggio di servizio degli insegnanti della scuola privata, accorpa le fasce , immette i nuovi insegnanti nella graduatoria pubblica statale, dando il via a migliaia di scavalcamenti a catena e al primo dei tanti ricorsi della "guerra tra poveri". Su questa graduatoria sconvolta Lei fa le immissioni in ruolo che spaccia per sue, ma che in realtà appartengono alla volontà del ministro precedente. Subito dopo, però, blocca il piano pluriennale di altre nuove assunzioni previste dalla stessa Legge. Insomma... passano gli anni e il mio posto in ruolo lo vedo allontanarsi sempre più. Anche le supplenze si fanno scarse, giro come una trottola per tutta la vasta provincia di Bologna, compresa la montagna, e mi tocca stipulare una marea di contratti a termine, sui quali pagherò tante tasse. Dopo aver subito 3 volte il cambio di regole durante lo svolgimento della graduatorie, eccone una completamente sbagliata. Ma questo lavoro mi piace e non mi rassegnerò, come hanno fatto tanti altri colleghi...