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Lezioni sospese contro la Moratti Alla Sapienza anche Architettura rinvia l'inizio dei corsi Si allarga tra professori e ricercatori il fronte contro il ddl Wanda Marra Aule vuote e...
Lezioni sospese contro la Moratti
Alla Sapienza anche Architettura rinvia l'inizio dei corsi
Si allarga tra professori e ricercatori il fronte contro il ddl
Wanda Marra
Aule vuote e silenziose, corridoi deserti e pochi studenti un po' disorientati: è l'immagine che offre in questa settimana la Facoltà di Architettura Ludovico Quaroni de La Sapienza. A spiegare cosa sta succedendo è un avviso: "Le attività didattiche di tutti i Corsi di Laurea subiranno un rinvio di una settimana per solidarietà dell'intero corpo docente con i ricercatori, attualmente penalizzati dai contenuti del DDL Moratti. L'inizio delle lezioni è pertanto previsto per il giorno 4 ottobre 2004".
Ma non è tutto: l'inizio dell'anno accademico potrebbe slittare di una settimana in tutta la Sapienza. Ieri infatti si è pronunciato in tal senso Minerva 2004, il gruppo che sostiene la candidatura a Rettore di Renato Guarini, composto da ben 11 Presidi di Facoltà.
La protesta dell'università, dunque, continua. Dopo la decisione della Facoltà di Ingegneria del primo ateneo romano di rimandare l'inizio delle lezioni a data da destinarsi, anche la Ludovico Quaroni alza gli scudi. Su decisione diretta del Preside, Lucio Barbera, che avendo ricevuto la richiesta di solidarietà alla loro mobilitazione da parte dei rappresentanti dei ricercatori a Consiglio di Facoltà appena svolto, non potendo riconvocarlo, si è preso la responsabilità della posticipazione dell'inizio dei corsi dal 27 settembre al 4 ottobre.
"L'abolizione del ruolo dei ricercatori per passare a una gestione interamente contrattuale della ricerca, credo non sia positiva, perché si sostituisce una persona incardinata nel sistema, che ha a cuore ricerca e didattica, con una persona che ha un contratto a termine spiega Barbera anche perché il compenso previsto per queste nuove figure è molto basso, pari a quello di un ricercatore oggi (che non confermato guadagna circa 1.100 euro nette al mese), senza però neanche la stabilità. Se si vuole passare a un sistema all'americana bisogna farlo completamente, importandone anche le alte retribuzioni, e non solo la precarietà, mantenendo le retribuzioni all'italiana. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca".
Nonostante queste valutazioni, la Quaroni si è fermata solo per la settimana in corso, ma lunedì le lezioni riprenderanno. "Volevamo dare un segnale chiaro di solidarietà ai nostri ricercatori, che peraltro hanno in mano un terzo della nostra didattica continua il Preside - Però non ci possiamo permettere una sospensione a oltranza. Dobbiamo rispettare il nostro contratto con gli studenti. E io domani incontrerò comunque le matricole".
Ma davvero lunedì tornerà tutto alla normalità? A sentire i ricercatori, non è affatto sicuro. "Vedremo cosa succede nei prossimi giorni. Oggi per cominciare, si riunisce la Crui dichiara Nicolola Sanfelice, rappresentante dei ricercatori nella Giunta di facoltà se non ci sarà alcuna modifica da parte della Moratti del percorso in atto, non accetteremo né supplenze, né affidamenti e rinunceremo anche a quelli già assunti. Si deve far capire che l'università italiana si regge sui ricercatori". E la protesta continuerà "nel bene anche degli studenti, che infatti dopo un primo momento di perplessità capiscono perfettamente. E nel bene di tutta la ricerca".