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Unità-Università e scuola tutti a Roma con il NO MORATTI EXPRESS

di Alessandro Antonelli MANIFESTANO Il "casus belli" è la riforma della docenza universitaria, ma la guerra è contro "tutte le Moratti". Per questo oggi in piazza saranno in tanti: ret- to...

25/10/2005
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l'Unità

di Alessandro Antonelli

MANIFESTANO Il "casus belli" è la riforma della docenza universitaria, ma la guerra è contro "tutte le Moratti". Per questo oggi in piazza saranno in tanti: ret-
tori, presidi, precari, studenti. Almeno 50mila, confidano gli organizzatori, a sfilare per le strade di Roma per porre un argine alla "controriforma" dell'Università. Il "la" lo hanno dato professori e ricercatori, proccupati per un disegno di legge che "precipita la docenza - spiega il verde Mauro Bulgarelli - nel vortice della precarietà e del mercato". Ma l'agitazione ha fatto breccia nell'intero movimento universitario, in subbuglio da oltre due settimane con atenei occupati, blocco della didattica e autogestioni contro la disintegrazione del sapere pubblico e la logica classista delle riforme. Per far sentire la loro voce, e per evitare che quella di oggi si trasformi in una protesta "lobbystica" dei professori, gli studenti di università e licei si sono organizzati bene. Pullman e treni da Firenze, Napoli, Milano. Persino un "No Moratti Express" con tanto di prezzi calmierati e tariffe dettagliate: andata e ritorno da Bologna 15 euro per i ricercatori, 10 per gli universitari e 5 per gli studenti delle superiori.
Il concentramento è alle 10 a piazza della Repubblica. Da qui partirà il corteo degli Studenti di Sinistra, dell'Udu e dell'Uds, i sindacati studenteschi, a cui si aggregheranno i ragazzi dei licei. La testa del serpentone anti-Moratti muoverà invece da piazzale Aldo Moro, di fronte alla città universitaria, e raggiungerà piazza Navona percorrendo il centro storico della Capitale.
Intanto il ddl sulla docenza è approdato alla Camera dopo un iter travagliato e contestatissimo. Giovedi scorso, con un colpo di mano, il governo è riuscito ad aggirare i rilievi della Commissione affari costituzionali e oggi il testo sarà messo ai voti per l'approvazione definitiva. L'esecutivo, dunque, sceglie la strada del muro contro muro. Eppure, denuncia Piero Tosi, presidente della Conferenza dei rettori, "a protestare sono 65 atenei", praticamente tutta l'Università. Agli studenti di destra che contestano la manifestazione perchè fatta a tutela delle "baronie", la Crui replica facendo notare come "l'aumento delle idoneità rischierebbe di impedire ai giovani bravi di avere una chance e di entrare nelle università" e il costo della riforma "inciderebbe sui bilanci degli atenei". Alle 11 è previsto un sit-in a piazza Montecitorio con docenti e "ricercatori-panda" a rischio di estinzione.
I manifestanti possono contare sulla solidarietà di tutto il centrosinistra. I Ds oggi in aula chiederanno di "ripristinare la legalità" presentando le pregiudiziali di costituzionalità contro la violazione dell'autonomia degli atenei e l'assenza di copertura finanziaria. Critiche pesantissime anche da parte di Comunisti italiani e Rifondazione. "Precarizzazione e dequalificazione: così il ministro colpisce al cuore l'intero sistema del sapere" dicono dal Pdci, mentre il leader del Prc Fausto Bertinotti è tranchant: "Tutto il Paese reale è contro la Moratti. Siamo di fronte ad una pessima legge che ha lo scopo esclusivo di accreditare l'immagine di un ministro efficiente e tecnocrate, ma che sta provocando danni al sistema scolastico italiano".


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