Unità:Università-Ds: in parlamento sarà battaglia, e non escludiamo l'ostruzionismo
Ds: in parlamento sarà battaglia, e non escludiamo l'ostruzionismo 5 mar 2004 da l'Unità: ROMA I Ds sono "nettamente contrari" alla proposta Moratti sullo stato giuridico dei docenti universi...
Ds: in parlamento sarà battaglia, e non escludiamo l'ostruzionismo
5 mar 2004
da l'Unità:
ROMA I Ds sono "nettamente contrari" alla proposta Moratti sullo stato giuridico dei docenti universitari, e non escludono di ricorrere all'ostruzionismo parlamentare. "Una riforma- spiega Maria Chiara Acciarini, capogruppo Ds nella commissione istruzione del Senato - è necessaria, ma questa va nella direzione opposta rispetto alle necessità delmondo universitario, che ha bisogno di forme sicure di reclutamento e non di precarietà lunghe almeno dieci anni". Un'idea che, dice ancora Acciarini, "rischia di fare perdere agli atenei i migliori elementi, con una fuga non solo verso l'estero, ma verso altre attività. imigliori andranno giustamente altrove per realizzare le proprie legittime aspirazioni, senza esporsi a lunghe e incerte attese". Per questo, conclude la senatrice diessina, "faremo una battaglia parlamentare decisa contro il disegno di legge di riforma dello stato giuridico dei docenti universitari, e non escludiamo forme di ostruzionismo. Tra l'altro la forma della delega dà già l'idea di come, come al solito, il ministro abbia proceduto, senza confrontarsi con chi nell'università ci vive". Sulla questione è intervenuta anche la diessina Alba Sasso. "Può continuare a sostenere il ministro Moratti che tutti quelli che protestano sono disinformati? O non sarebbe ora di cominciare ad ascoltare? Non è un caso che contro la sua riforma sul riordino dello stato giuridico dei docenti universitari si sia protestato in tutti gli atenei d'Italia occupando simbolicamente i rettorati". "Col provvedimento sullo stato giuridico - spiega Sasso - il governo penalizza i giovani docenti e ricercatori, che vedono il loro rapporto di lavoro sempre più precarizzato, riduce e comprime il diritto allo studio e mortifica un settore decisivo per lo sviluppo del paese".