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Unità: Università, atenei «valutati» e 4mila ricercatori in più

Al via la nuova Agenzia che premierà le sedi più meritevoli. Nuovi concorsi: «Finisce il nepotismo»

06/04/2007
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l'Unità

Udi Massimo Franchi/ Roma

Agenzia per la valutazione e concorsi per 4 mila ricercatori l’anno, fino al 2009. Il Consiglio dei ministri ha approvato il regolamento che dà vita all’Anvur (Agenzia nazionale del sistema universitario e della ricerca). L’Agenzia valuterà il lavoro svolto dai singoli atenei e dagli enti tenendo conto dei metodi di valutazione riconosciuti a livello internazionale. Proporrà parametri di ripartizione dei finanziamenti statali legati alla qualità dei risultati mostrati e segnalerà le situazioni di eccellenza per l’assegnazione di quote aggiuntive e di criticità per attuare appositi programmi di rientro. Sempre all’Agenzia spetta il compito di determinare i requisiti per l’istituzione di nuovi atenei, dottorati di ricerca e master. Ai vertici dell’Agenzia ci sarà un Consiglio direttivo composto da 7 persone scelte dal consiglio dei ministri in una rosa di candidati. L’Agenzia assorbirà funzioni e personale dei soppressi Comitati per la valutazione del sistema universitario e della ricerca.
Il ministro Mussi ha poi annunciato che saranno 4mila i ricercatori che verranno assunti ogni anno grazie al piano straordinario in Finanziaria. Sta infatti per firmare «il regolamento per i nuovi concorsi dei ricercatori». Basta «cordate, localismo e nepotismo; da ora in poi - sottolinea Mussi - dovranno entrare solo quelli bravi davvero». «I duemila posti all’anno» previsti dovrebbero salire a 4 mila «tenuto conto del cofinanziamento delle università». La selezione funzionerà così: ci saranno voti iniziali (i giudizi di «referee») attribuiti al ricercatore da esperti nazionali e internazionali che saranno anonimi e costituiranno una prima scrematura. Poi le commissioni di valutazione elette negli atenei dovranno giudicare i curricula nonché i seminari che i ricercatori dovranno tenere all’interno degli stessi atenei. «Alla fine ci sarà un solo vincitore per ogni posto a bando», assicura Mussi. Saranno così superate le «liste degli idonei». I concorsi avverranno per macro aree disciplinari su cui Mussi ha già chiesto una stretta al Consiglio universitario nazionale. «Oggi ne abbiamo 370 - denuncia il ministro - contro le 65 della Francia. Ho chiesto che siano ridotte a 60, massimo 80».


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