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Unità: Un’«AltraRiforma» per ridare qualità alla formazione

Tito Russo - Coordinatore Nazionale Unione Degli Studenti

09/10/2010
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l'Unità

Gelmini e Tremonti conoscono soltanto la politica dei tagli
E il 16 ottobre saremo in strada con i lavoratori della Fiom

Ieri abbiamo suonato la sveglia. Trecento mila studenti e studentesse sono scesi nelle piazze, da Trieste a Ragusa, dalle città metropolitane ai piccoli centri di provincia. Abbiamo bloccato l’intero paese, abbiamo lanciato il nostro grido d’allarme per la condizione comatosa in cui versano le nostre scuole e le nostre università. Le piazze si sono riempite di giovani studenti convinti che la politica non possa continuare a giocare con il nostro futuro. Tagliare i finanziamenti alle scuole significa imporre un modello di società basato sui privilegi e sulle ingiustizie, significa mortificare i sogni e le aspettative di chi, come noi, rischia di essere condannato ad un futuro fatto di precarietà e sfruttamento. Per questo l’Unione degli Studenti ha da tempo ha lanciato l’Altra Riforma, un percorso partecipato che ha visto la costruzione dal basso di una vera riforma che sia capace di migliorare la qualità della formazione nel nostro paese. Vera riforma, appunto, perché quelle di Gelmini e Tremonti non sono altro che tagli su tagli, mentre solo qualche giorno fa è stato confermato il finanziamento di circa centoventi milioni di Euro alle scuole private. Viviamo nel paese dei paradossi, da un lato si tagliano otto miliardi alle scuole pubbliche con presidi, docenti e studenti costretti ad autotassarsi per comprare gessetti e carta igienica, dall’altro si continuano a finanziare università e scuole di lusso che però niente hanno a che vedere con il merito. Merito,appunto, altra parola che Gelmini e il suo governo hanno stravolto raccoltando frottole a tutto il paese, ieri l’abbiamo urlato nei tanti megafoni: non può esistere merito se non si parte dai diritti, dalla possibilità di poter accedere ai canali della formazione a prescindere dalla propria condizione sociale. Per questo siamo convinti che l’unica legata al passato sia proprio la Gelmini che ha in mente un modello di società prefeudale dove “leggere e scrivere” sia un privilegio per pochi, un mero strumento di controllo sociale. Le piazze di ieri hanno anche lanciato un monito a tutta la politica troppo spesso ripiegata su sè stessa. La partecipazione che abbiamo visto ieri è solo l’inizio di un percorso. La prossima settimana condivideremo, insieme a tutto il mondo della conoscenza le mobilitazioni contro il ddl dell’università nonché parteciperemo alla manifestazione del 16 Ottobre indetta dalla Fiom perché l’attacco ai diritti dei lavoratori ci riguarda da vicino. Noi ci siamo e vogliamo dire la nostra su come l’Italia può uscire dalla crisi economica e sociale ma soprattutto culturale e politica. In gioco non c’è solo il futuro di scuola e università, in gioco ci sono le nostre vite e il nostro futuro su cui non siamo disposti a cedere di un passo. Il nostro tempo è qui e comincia adesso.


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