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Unità: Ultimo strappo: assunti 3000 prof di religione

Con l’ennesimo blitz il ministro Moratti ha completato la «ristrutturazione» della docenza La Cgil: «Per la religione è stato coperto il 70% dei posti vacanti, per gli altri settori solo il 30%»

15/04/2006
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l'Unità

di Vincenzo Ricciarelli/ Roma

IN ZONA CESARINI Almeno per qualcuno, le promesse fatte in campagna elettorale valgono davvero. L’ultimo regalo del governo Berlusconi alle gerarchie cattoliche, come promesso in tandem col ministro dell’Istruzione Moratti, è arrivato appena in tempo,
giusto qualche ora prima delle elezioni. Nei giorni scorsi, infatti, i tecnici del Miur hanno convocato una riunione coi sindacati per annunciare l’avvio delle procedure per l’assunzione di altri 3.077 insegnanti di religione, “terzo ed ultimo contingente” del pacchetto di 15.383 assunzioni per le quali il governo Berlusconi si era formalmente impegnato nel 2001. Terzo contingente, si diceva, dopo i primi due rispettivamente di 9.229 e di 3.077 assunzioni. E se il primo “scaglione” di insegnanti di religione hanno già ottenuto un contratto a tempo indeterminato, per i secondi le pratiche dovrebbero concludersi a breve mentre per gli ultimi 3.077, la cui assunzione è stata annunciata nei giorni scorsi, tutto dovrebbe risolversi nei prossimi sei mesi.
Adesso, dopo l’annuncio del Miur, mancano soltanto alcuni passaggi burocratici (autorizzazione del ministero dell’Economia, della Funzione Pubblica e decreto del Presidente della Repubblica) ma visto che il meccanismo è già “oliato” dai due precedenti è facile prevedere che tutto procederà senza intoppi. Così, forse già da settembre, i prof e i maestri potranno terminare la “via crucis” burocratica. E proprio in questi giorni, inoltre, sono in fase di conclusione le graduatorie regionali per la ripartizione dei 3.077 posti del secondo scaglione per altrettanti insegnanti che, addirittura, saranno immessi in ruolo con effetto retroattivo: a partire cioè dal primo settembre scorso.
Così, mentre il governo si affretta a risolvere i problemi di oltre 15mila docenti pagati sì dallo Stato ma nominati dalle diocesi con discrezione assoluta, la situazione resta assolutamente tragica per gli altri precari della scuola a cui il governo Berlusconi ha concesso le briciole o poco più. Come ad esempio l’annuncio fatto dal ministro Moratti all’incirca un mese di circa 20mila assunzioni. Una misura che i sindacati hanno bollato come «assolutamente insufficiente» visto che, spiegano, non servirà a coprire nemmeno i posti che saranno lasciati vacanti.
Per questo motivo la Flc Cgil si è detta «stupita dell’insolita solerzia del Miur» ed ha chiesto «par condicio», ovvero la «stessa tempestività anche per le altre assunzioni» dei comparti della scuola, sottolineando «l’iniquità dei contingenti che per la religione cattolica coprono il 70% dei posti vacanti mentre per gli altri docenti sono solo il 30% e per gli ATA (personale tecnico, ndr) coprono la ridicola quota del 5%». Motivi, ha sottolineato la Flc Cgil, che rendono necessaria «l’esigenza di una revisione dei contingenti al fine di garantire la copertura di tutti i posti vacanti per i docenti e per gli ATA». Nel corso dell’incontro dei giorni scorsi, ha spiegato in una nota il sindacato confederato, «l’amministrazione ha sottoposto ai sindacati l’ipotesi di ripartizione per la quale abbiamo sottolineato l’esigenza di garantire equità e trasparenza. Il prospetto definitivo sarà disponibile nei prossimi giorni. Per quanto riguarda la ripartizione dei contingenti di 20.000 docenti e 3.500 ATA si terrà un apposito incontro subito dopo i trasferimenti».
Ma nel frattempo, è l’inizio delle procedure per l’assunzione di altri 3.077 insegnanti di religione a destare altre polemiche. Fin dall’approvazione della legge sugli insegnanti di religione, infatti, la Flc Cgil aveva spiegato la sua contrarietà politica ad un provvedimento che i responsabili del sindacato avevano bollato come «frutto di una scelta esclusivamente ideologica».


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