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unità-Tutto quello che la Moratti ignora della nostra scuola"

Dagli alti standard di qualità ai tanti alunni stranieri: ecco perché il ministro non "ama" l'Emilia Romagna. E viceversa "Tutto quello che la Moratti ignora della nostra scuola" Arturo Ghin...

03/09/2004
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l'Unità

Dagli alti standard di qualità ai tanti alunni stranieri: ecco perché il ministro non "ama" l'Emilia Romagna. E viceversa

"Tutto quello che la Moratti ignora della nostra scuola"

Arturo Ghinelli

MODENA L'Ufficio scolastico dell'Emilia Romagna ha pubblicato il 2° rapporto sul sistema scolastico e formativo della nostra regione, intitolandolo "Emilia Romagna: una scuola...in attesa". Si tratta di 360 pagine che prendono in esami tutti, o quasi tutti, gli aspetti della scuola in questa regione. Prenderò in esame alcuni dei dati significativi.
Due anziani per ogni ragazzo
L'età media dei residenti in Emilia-Romagna è di 44,4 anni. L'indice di vecchiaia medio è pari a 188, cioè vi sono poco meno di due anziani per ogni ragazzo compreso tra 0 e 14 anni. Per fortuna gli stranieri sono il 6% della popolazione e almeno loro continuano a fare figli, tanto che le proiezioni dal 2005 al 2010 danno un baby boom nella scuola elementare (da 156.021 alunni a 188.577) ,mentre per ora la fascia d'età 6-18 rappresenta complessivamente meno del 10% del totale dei residenti.
Le maestre restano le migliori
Dal questionario usato nell'Indagine del 2000 Multiscopo dell'Istat, relativi alla "scuola italiana", si evince che i giudizi espressi in regione assomigliano molto a quelli registrati a livello nazionale. In particolare, la maggior parte degli intervistati ritiene che le maestre siano preparate in modo molto adeguato e in misura maggiore rispetto agli altri docenti. Infatti il giudizio sulle capacità professionali degli insegnanti diventa meno positivo, man mano che cresce il grado scolastico in cui prestano servizio.
Le scuole dell'infanzia: gioielli di famiglia
Questo dato è confermato da un'altra indagine, svolta dall'Istituto Cattaneo per il 3°Rapporto sulle Autonomie Locali in Emilia Romagna, che rileva i giudizi dei genitori in merito alla qualità della scuola dell'infanzia frequentata dal figlio. Viene riconosciuta la competenza del personale, anche se lo si considera non sempre numericamente adeguato in relazione al numero dei bambini. Infatti il numero medio di bambini per sezione di scuola dell'infanzia nella nostra regione è di 24,3 nel 2003-04 e tende ad aumentare grazie alla politica governativa di tagli agli organici.
Più studenti, meno insegnanti
Dal 2002-03 al 2003-04, in regione gli studenti sono cresciuti di 12 mila unità, mentre gli insegnanti sono aumentati solo di 85 unità. Per questa ragione il numero di studenti per classe è molto alto anche negli altri ordini di scuola. Alle elementari la media regionale è di 18,9; alle medie è di 21,7; alle superiori è di 21,5. La provincia con la concentrazione maggiore è Modena con 20 alunni per classe alle elementari, 23,2 alle medie e 21,9 alle superiori. Ovviamente contribuiscono a questo aumento gli studenti stranieri.
Il "picco" degli stranieri: la montagna invisibile
L'aumento degli alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole della nostra regione ha conosciuto negli ultimi due anni un vero e proprio "picco" ,come lo chiama l'ispettrice Rosanna Facchini. Nel 2002-03 erano 25.806, pari al 6,1% della popolazione scolastica; sono 32.046, pari al 7,5%, nel 2003-04. Una crescita di ben 6240 unità. Le province con la percentuale più alta sono Reggio Emilia con 4442 studenti (pari al 9,1%), Piacenza con 2957 (pari all'8,75%) e Modena con 6.756 (pari all'8,7%). Come è ormai noto questa presenza sempre più massiccia continua a essere invisibile per la Moratti, che nella recente legge di riforma e nel decreto applicativo ne ha completamente ignorato l'esistenza.
Il tempo pieno alle elementari: il canto del cigno
Altra caratteristica anomala della scuola nella nostra regione è la crescita costante del tempo pieno alle elementari. Negli ultimi tre anni scolastici il tempo pieno nella nostra regione ha conosciuto una crescita sia nel numero degli alunni frequentanti (+5.454) che in quello della classi interessate (+196). L'anno scorso gli alunni frequentanti il tempo pieno erano il 43,6%. La provincia in cui si registra la maggior diffusione del tempo pieno è Modena con il 66% degli alunni e dove erano state presentate richieste per l'istituzione di nuove classi anche per l'anno che sta per aprirsi; richieste non esaudite, perché il decreto ministeriale ha abolito il tempo pieno e, solo per il 2004-05, consente di mantenere lo stesso numero di classi già funzionanti nell'anno appena concluso.
"Clima non amichevole" verso il governo centrale
Nella presentazione del rapporto Stellacci, direttrice regionale, ammette che "i dati che caratterizzano il sistema educativo di questa Regione sono sempre superiori alle medie nazionali...ma per migliorare dobbiamo cambiare e non rimanere prigionieri di un passato seppur meritorio". Nel suo intervento l'ispettore Lelli ricorda il clima "certamente non amichevole" con cui è stata accolta in regione la riforma di questo governo, tanto che "la maggioranza di coloro che si sono espressi ha giudicato negativamente e anche rifiutato le innovazioni proposte". Per questo completando il titolo dato al 2° rapporto regionale, verrebbe da dire: Emilia Romagna, una scuola in attesa... che cada il governo.


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