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Unità-Tremonti ci lascia con le casse vuote

Tremonti ci lascia con le casse vuote Allarmato Bollettino della Banca d'Italia: la ripresa è debole e i conti pubblici restano fragili di Bianca Di Giovanni / Roma OMBRE La rip...

20/11/2005
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l'Unità

Tremonti ci lascia con le casse vuote

Allarmato Bollettino della Banca d'Italia: la ripresa è debole e i conti pubblici restano fragili

di Bianca Di Giovanni / Roma

OMBRE La ripresa sarà debole, i conti pubblici restano fragili, le casse sono sempre più vuote. È un'analisi spietata quella del bollettino economico di Bankitalia presentato ieri dall'Ufficio studi dell'istituto centrale. Sulla finanza pubblica pesano più dubbi che certezze, tanto che servirebbe "un vaglio continuo nel corso dell'anno dell'evoluzione delle entrate e delle spese", si legge nel bollettino.Come dire: ci vorrebbe quell'Alta commissione sulla finanza pubblica che qualche parlamentare chiede ma che il ministro in carica non gradisce. Ma questa non è l'unica stoccata a Giulio Tremonti da parte di Via Nazionale. "L'ampliamento del disavanzo (di quest'anno, ndr) è quasi interamente ascrivibile alla diminuzione dell'entità delle misure temporanee - si legge ancora - i cui effetti sull'attività produttiva sono limitati". Insomma,il deficit non deriva tanto né dagli sperechi, né dalle spese eccessive degli enti locali, ma proprio dal rimbalzo prodotto dalle una tantum tanto utilizzate in precedenza proprio da Tremonti. Quanto al 2006, l'indebitamento previsto al 3,8% "è raggiungibile - spiega il capoeconomista Giancarlo Morcaldo - Ma solo con un attento monitoraggio di tutte le misure previste".
L'analisi degli economisti di Bankitalia arriva nel momento in cui la Finanziaria si prepara ad affrontare il secondo passaggio alla Camera. Su una corsia preferenziale per ora c'è il decreto fiscale (che contiene la manovra bis e parti della cosiddetta ter, oltre all'esenzione Ici per le chiese e il non-profit), su cui "il governo chiederà la fiducia - dichiara il relatore Ettore Peretti (Udc) - già mercoledì mattina". Percorso blindato, dunque, nonostante i 400 emendamenti depositati. Martedì invece inizierà l'iter alla Bilancio la Finanziaria. Nello stesso giorno si terrà il vertice Tremonti-Regioni e enti locali per la riscrittura delle parti a rischio bocciatura dopo al sentenza della Consulta sulla manovra-bis del 2004. Si dovranno riscrivere i commi che impongono tagli a voci particolare dei bilanci decentrati. Ma in quella sede Regioni, province e Comuni sono intenzionati a ridimenzionare il peso dei tagli previsti e a ottenere una risposta chiara sul taglio al fondo sociale per il 2005. Tutti i problemi aperti dovranno trovare soluzione nel maxi-emendamento che il governo si accinge a preparare, che conterrà anche la nuova formulazione del bonus bimbi (come voluto dall'Udc) e stando a quanto dichiara Pietro Lunardi anche il nuovo codice della strada. Secondo Gianni Alemanno, poi, si includerà anche il condono previdenziale agricolo "saltato" all'ultimo momento al Senato. Ma è ancora presto per conoscere in dettaglio le "correzioni", che arriveranno in Aula a dicembre (il varo è previsto per il 20). Tornando al bollettino economico di Via Nazionale, gli economisti denunciano una preoccupante riduzione dell'avanzo primario di quest'anno (sotto lo 0,6%) e per il 2006 una crescita di poco superiore all'1% alla luce del recente deludente dato sul Pil nel terzo trimestre dell'anno in corso. Il Bollettino dice infatti che le "tendenze più recenti segnalano un rallentamento nell'attività produttiva nell'ultimo trimestre dell'anno". La produzione industriale "dovrebbe essere rimasta stazionaria rispetto al livello di settembre" e "la crescita media del Pil potrebbe risultare solo leggermente positiva" nel 2005. Negativo il giudizio di Morcaldo sull'ipotesi di stornare nel 2006 le risorse previste per gli interventi della cosiddetta Agenda di Lisbona per il taglio di un eventuale extradeficit. "Mi sembra un'idea non da condividere - ha dichiarato - perché potrebbe rinviare la crescita". Per quel che riguarda le entrate tributarie (dato di cassa) nei primi dieci mesi del 2005 si registra un più 1,9%. A fronte di minori incassi da condoni, l'Ire segna un +5,3%, l'Ires addirittura un 21,4% in più. Invece alla voce "imposte da cessione di aziende e di partecipazioni" si fa notare un -99%. Sul credito alle imprese il Bollettino nota poi che "dall'inizio del 2004 la crescita del credito bancario alle imprese del Mezzogiorno sopravanza in misura significativa quella relativa alle imprese del Centro Nord".


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