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Unità: Tre miliardi in tre anni: pagheranno gli statali

Tanto verrà tolto dalle tasche dei dipendenti pubblici. Braccio di ferro sindacati-governo

23/07/2008
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l'Unità

/ Roma

I CONTI Tre miliardi in tre anni. Anzi 3 miliardi e 218 milioni. È quanto la manovra economica toglie dalle tasche di più di 3 milioni e mezzo di italiani che hanno un lavoro pubblico. I tagli agli stipendi e il blocco delle assunzioni ammontano a 940 milioni nel
2009, a 871 milioni nel 2010 e a 1047 milioni nel 2011. A fare i conti è Michele Gentile del dipartimento Settori pubblici della Cgil che mette in fila le decurtazioni comparto per comparto.
Il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta contesta che ci siano tagli e riferendosi ai 400 milioni che mancano all’appello per il rinnovo dei contratti, prova a smentire ma di fatto conferma. Replica infatti che «ci sono 400 milioni in meno che sono legati alla contrattazione e sono dei piccoli, grandi privilegi non per tutti i 3 milioni e 650 mila dipendenti pubblici, ma per alcune centinaia di migliaia». «Gli amici del sindacato spesso danno i numeri», è la conclusione.
È braccio di ferro. Oggi si riuniscono le segreterie unitarie di Cgil, Cisl e Uil, un incontro in bilico fino alla serata di ieri perché, a differenza della Cgil, la Cisl lo riteneva inopportuno. Verrà preceduto da un vertice tra i leader Epifani, Bonanni e Angeletti. Oltre che di riforma della contrattazione si parlerà di manovra, statali in primis. Dai sindacati dovrebbe partire la richiesta al premier di un incontro per fare un minimo di chiarezza.
È stato intanto fissato per il 29 luglio il nuovo appuntamento per il rinnovo dei contratti pubblici tra sindacati e Aran l’agenzia che rappresenta il governo. Dall’incontro precedente è emerso che il governo metterebbe sul tavolo risorse sufficienti per aumenti pari a 8 euro quest’anno e a 60-70 per l’anno prossimo. Per i sindacati non se ne parla nemmeno.
E infatti protestano, iniziative di mobilitazione si stanno tenendo un po’ dovunque. Protestano i sindacati di sinistra e protestano quelli di destra. Oggi, ad esempio, sarà l’Ugl la sigla guidata da Renata Polverini e vicina ad An a farsi sentire con una manifestazione davanti a palazzo Vidoni, sede della Funzione pubblica. Il 31 luglio scioperano, per due ore, le Rdb-Cub. Oggi in Lombardia la Fp-Cgil sarà impegnata in volantinaggi, cortei e presidi, mentre domani a Firenze manifesteranno i lavoratori Cgil, Cisl e Uil e Unsa-Salfi delle agenzie delle entrate.
Proprio dalla Toscana arriva la notizia che la Regione ha incaricato l’avvocatura perché valuti l’impugnabilità del decreto legge 112, cioè il decreto Brunetta. A proposito: ieri il ministro non si è presentato in Commissione Affari costituzionali del Senato che avrebbe dovuto discutere il provvedimento. «Il ministro Brunetta non perde occasione in tv e nei convegni per decantare il suo ddl “anti-fannulloni” e poi il primo assenteista è lui che non viene alle sedute», è il facile commento del capogruppo Pd in commissione, Enzo Bianco.
fe.m.


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