Unità-Trasloco coatto per un gruppo di ricercatori del Cnr

Trasloco coatto per un gruppo di ricercatori del Cnr

p.gre.

Il tema, in genere, non è di quelli che appassionano: il trasloco. Ma loro intorno a questo tema hanno organizzato, venerdì scorso, una conferenza stampa. Ritrovandosi almeno in duecento, tra ricercatori e tecnici, ad ascoltare le relazioni dei loro colleghi, Rino Falcone e Rosaria Conte. Ottenendo la solidarietà del fisico Carlo Bernardini, dell'astronauta Umberto Guidoni, dell'onorevole Walter Tocci - responsabile della ricerca dei DS - oltre che di CGIL, UIL, ANPRI e di decine di uomini di scienza di ogni parte d'Italia che hanno sottoscritto un appello.
Loro sono i "nomadi della ricerca": il personale dell'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC) del CNR di Viale Marx, a Roma.Qualche settimana fa - il 15 marzo per la precisione - il CNR annuncia l'intenzione di voler dimettere la sede dell'"area Roma 3", in Viale Marx, perché troppo costosa. Decisione legittima e persino giusta in un momento di vacche magrissime, dove serve racimolare i soldi che sempre più lesina il governo. Solo che il CNR indica una data massima entro la quale il trasloco deve avvenire - il 15 maggio - ma non indica una sede alternativa.
I ricercatori dell'ISTC si dicono più che disponibili al trasferimento, ma concordando i tempi e conoscendo almeno il luogo. Come si fa a trasferire decine di ricercatori, 7 diversi laboratori e una biblioteca con 20.000 volumi in meno di due mesi e senza sapere dove?
La risposta a questa domanda arriva solo il 13 aprile: in attesa di un trasloco definitivo - a Montelibretti, in una sede che ancora non esiste - ci sarà un trasloco temporaneo, tre o quattro mesi, in Via San Martino della Battaglia. Questo trasloco temporaneo dovrà avvenire entro e non oltre il 29 aprile anche se i locali sono ancora occupati da altri utenti. Ora, l'ISTC diretto da Cristiano Castelfranchi ha esperimenti in corso, che non è semplice chiudere in due settimane. Ha collaborazioni internazionali in corso, che non possono essere messe a rischio impunemente. Ha corsi di formazione, che non possono essere interrotti.
Insomma, il "trasloco" coatto ha un significato più generale. È un po' l'emblema - come ha detto Walter Tocci - del "disprezzo in cui tiene la ricerca e i suoi operatori" l'attuale dirigenza del CNR e chi l'ha nominata: il governo Berlusconi.