Unità: Studenti disabili in piazza, contestato Fioroni
Napoli, striscioni contro il taglio degli insegnanti di sostegno. «Non è vero»
Studenti disabili in piazza, contestato Fioroni
di Roberto Monteforte
«Perché non ci volete più?», «Diritti per tutti» e poi «Beppe ‘a bucia» questi gli striscioni che hanno accolto ieri il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni contestato a Napoli dai genitori degli alunni disabili e da un gruppo di insegnanti precari. Il ministro che era nella città partenopea a piazza del Gesù per inaugurare l’anno scolastico, ha trovato ad accoglierlo alunni di ogni ordine e grado, ma anche un centinaio di persone che lo hanno vivacemente contestato. Prima dell’intervento del ministro, ha preso la parola dal palco il presidente dell’associazione «Tutti a scuola», Antonio Nocchetti, che raggruppa i genitori di alunni disabili. «Complimenti signor ministro - ha detto Nocchetti - per aver complicato la vita a milioni di italiani, per le originali intuizioni che avete inserito in finanziaria elevando il numero di alunni per classe e congratulazioni per aver reso sempre più complessa la certificazione della disabilità provando a far sparire i bambini disabili».
«Ho letto sui cartelli che ci sarebbero “190 mila disabili in meno”. Le famiglie vanno ascoltate, ma i dati non corrispondono al vero - ha replicato il ministro -. Abbiamo nelle scuole italiane 172 mila disabili, cifra probabilmente sottostimata, e 86 mila 500 insegnanti di sostegno nell’anno in corso, oltre 75 mila dei quali hanno già preso servizio». Quindi arriva la sua puntualizzazione: «Sono le Asl, in base ad un decreto del 2006, del precedente governo, a certificare la gravità dell’handicap e non la scuole». Poi evidenzia quello che considera un errore di fondo: «Considerare l’insegnante di sostegno, che è un supporto degli insegnanti ordinari, anche un assistente sociale ed un educatore». Tali compiti - precisa - vanno invece «affidati ad altre figure professionali», che debbono essere reclutati dalle scuole grazie all’impegno congiunto degli enti locali. «La scuola da sola non può garantire insegnanti di sostegno e operatori per il sostegno materiale, il cui impiego non compete il Ministero» ha scandito Fioroni, esponendo la sua intenzione di limitare in dieci anni il periodo massimo in cui gli insegnanti possono svolgere la mansione di sostegno ai bambini disabili. «Perché anche questo mestiere - ha detto - è da considerarsi usurante».
Fioroni che ha sottoscritto un’intesa «sperimentale» su questi temi con regione Campania, comune e provincia di Napoli, ha annunciato per mercoledì prossimo la presentazione del «Piano nazionale per l’handicap». Le risorse per il patto - ha anticipato - verranno da quelle per il diritto allo studio mettendo «al primo posto l’integrazione dei disabili». Sarà un patto - ha aggiunto - con una diversa allocazione delle risorse distribuite tra Stato, regione, comuni e province, perché nel diritto allo studio venga privilegiata l’integrazione dei diversamente abili». Oltre all’insegnante di sostegno, aggiunge, ci saranno l’assistente materiale e l’educatore. «Non si pensi - conclude Fioroni - che senza insegnante di sostengo il ragazzo non può stare a scuola».