Unità: Storia e matematica: a scuola si torna ad imparare
Dopo l’inganno delle «tre i» Fioroni presenta le indicazioni per la scuola dell’infanzia
Dopo l’inganno delle «tre i» Fioroni presenta le indicazioni per la scuola dell’infanzia: «Prima dell’inglese
bisogna imparare l’italiano, l’informatica bypassava la matematica e storia e geografia venivano dimenticate»
di Massimo Franchi/ Roma / Segue dalla prima
NEO UMANESIMO «Perché prima dell’inglese - ha sottolineato il ministro - bisogna imparare l’italiano, l’informatica bypassava la matematica e storia e geografia venivano dimenticate». Il ministro della Pubblica istruzione Beppe Fioroni manda in soffitta
il glamour Morattiano-Berlusconiano e rilancia un «neo umanesimo con la persona (docente e studente) al centro del sistema».
Il ministro Fioroni presenta le “Nuove indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione” e riporta il mondo della scuola alla realtà. «I test ci dicono che troppi ragazzi hanno carenze gravi in italiano e matematica (alle superiori il 41% dei ragazzi ha lacune nelle materie fondamentali, nel 44% in matematica, Ndr). Serve quindi rinforzare le basi della loro conoscenza, ripartendo dallo studio della grammatica e della sintassi». In un altro affondo alla Moratti (mai nominata), Fioroni spiega che negli anni scorsi «si è data troppa importanza al livello 100, dimenticandosi il livello 0-30, quello di base. Per questo le capacità di scrittura, lettura ed esposizione orale dovranno tornare prioritari».
Le lacune ci sono anche per quanto riguarda la storia. «Non sapere chi era De Gasperi o ignorare i valori della Resistenza è gravissimo». E allora la commissione ha deciso che tutto l’ultimo anno della scuola media sarà dedicato allo studio del novecento. Si approfondiranno le guerre mondiali, il fascismo, il comunismo, la formazione dell’Unione europea, la nascita della Repubblica e la materia sarà più collegata alla geografia.
Riscrivere i programmi era una necessità perché, come ha ricordato il presidente della Commissione ministeriale professor Mauro Ceruti «i ragazzi oggi a scuola apprendono il 20-30 per cento delle nozioni avute in una giornata tipo da mass media e altro. Di fronte a questo nuovo scenario, la scuola deve avere una funzione formativa a tutto tondo, un’epistemologia neo umanistica che vuole integrare le varie materie in un progetto educativo comune», spiega il professore.
La lingua italiana dunque tornerà al centro della scuola con «tutti gli insegnanti delle varie materie che dovranno concorrere a migliorare l’uso e la scrittura nella nostra lingua. Qualche nozionismo in più, a partire dalle tabelline, sarà indispensabile», chiosa Fioroni.
Ma la scuola voluta dal governo dell’Unione non guarda al passato. E di fronte al finto sbandierare dell’aumento di ore di inglese propugnato dalla Moratti, risponde con l’inserimento dell’insegnamento di una seconda lingua comunitaria. Confermato anche lo studio dell’inglese per tutto il primo ciclo, diventano cruciali i laboratori linguistici. Sarà poi dato spazio all’aggiornamento dei docenti per l’uso delle nuove tecnologie: il computer è proposto come strumento per raccogliere dati e produrre ipertesti. Le discipline diverranno più organiche, ci sarà «meno frammentazione». Le cosiddette “educazioni”, per esempio quella alla salute, non saranno più «confinate a parte», ma valorizzate dentro le altre discipline.
Il volumetto di 112 pagine è stato e sarà inviato a maestre e professori della penisola. Fioroni chiede loro di «metterlo sul comodino», come lettura preferita. Le reazioni per ora sono positive. «Che cosa si insegna a scuola è questione fondamentale per la qualità del nostro sistema scolastico. Per questo giudichiamo molto positiva la scelta di organizzare una capillare discussione nelle scuole sulle nuove indicazioni e che non si sia dato vita ad alcuna frettolosa sperimentazione». Così il segretario Flc Cgil, Enrico Panini. «Bene le indicazioni nazionali, ora però si rinnovi il contratto della scuola», commenta il segretario Cisl scuola Francesco Scrima.