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Unità: Stop sperimentazione»bloccato il primo pezzo della riforma Moratti

Scuola, il ministro Fioroni sospende la spaccatura tra licei e scuole professionali: basta incertezze

01/06/2006
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l'Unità

di Edoardo Novella / Roma

E IL PRIMO TASSELLO della Riforma Moratti viene giù. Fioroni ha bloccato la sperimentazione sui licei, cioè l’anticipo - deciso dall’ex ministro per settembre - della «spaccatura» del mondo dell’istruzione. Da una parte (così prevede il decreto 226 che doveva entrare in
vigore nel 2007/2008) i licei appunto - artistico, classico, linguistico, scientifico, musicale, economico, tecnologico e delle scienze umane) - in grado di garantire l’accesso all’università. Dall’altra invece le scuole professionali - percorsi specifici triennali e quadriennali, fino al conseguimento di un diploma professionale - che però non danno sbocco per un corso di laurea. Una divisione che in molti - dai sindacati alle associazioni del mondo scolastico - avevano denunciato come «classista» e che costringeva i ragazzi a scegliere il proprio percorso formativo dall’età di 12 anni e mezzo, in base al reddito.
«Non intendo iniziare il mio mandato - ha spiegato Fioroni in una lettera inviata all’assessore Silvia Costa, coordinatore degli assessori regionali all’Istruzione - all’insegna dell’instabilità e dell’incertezza per studenti, insegnanti e genitori e con gravi contenziosi aperti con le Regioni e l’autonomia scolastica». Dunque il provvedimento, che doveva entrare in vigore a settembre, è stato sospeso. La decisione, d’altra parte, era stata annunciata già da alcuni giorni. Davanti a Tar e Corte Costituzionale infatti pendono molti ricorsi, senza dimenticare che contro la sperimentazione si è pronunciato anche il 90% delle Regioni, gli organi competenti in materia di istruzione secondo il nuovo Titolo V della Costituzione. «Sono pervenuti al ministero 54 progetti di sperimentazione su circa 1.750 istituti superiori» conferma infatti Fioroni «e le caratteristiche dei progetti pervenuti non presentano elementi di innovazione tali da prefigurare in termini sperimentali la riforma». «Trovandoci ormai alla fine dell’anno scolastico - prosegue il ministro - e non essendo stata rispettata la data prevista per la presentazione dei progetti, cioè marzo scorso, non ci sono più i tempi utili per la formazione dei docenti e per un adeguato coinvolgimento delle famiglie». «Laddove, poi - aggiunge ancora Fioroni - la sperimentazione comportasse la modifica della denominazione della scuola (ad esempio con l’istituzione di un liceo tecnologico o musicale) ci sarebbe al momento assoluta incertezza sul riconoscimento del titolo rilasciato al termine degli studi, con grave pregiudizio per il proseguimento del percorso formativo e lavorativo dei ragazzi». «Si sospende un atto - conclude il ministro - che non ha prodotto alcun effetto sulla scuola e sui ragazzi che, infatti, si sono già iscritti non ai corsi sperimentali ma agli ordinamenti vigenti».
Soddisfazione della Cgil. «La Moratti, avviando la sperimentazione, aveva tentato una forzatura tutta politica, venendo meno ad un impegno formale assunto con le Regioni e mettendo le scuole e le famiglie a rischio di caos - ha commentato Enrico Panini, segretario generale della Flc Cgil - . Questa decisione del ministro Fioroni non può che rappresentare un antipasto rispetto a scelte di eguale rilievo ed altrettanto urgenti che devono riguardare la scuola dell’infanzia, elementare, media e superiore». «Scelta positiva - dice il senatore dell’Ulivo Andrea Ranieri, responsabile nazionale Ds scuola, università e ricerca - . Il decreto toglie le scuole e le famiglie da una condizione di incertezza, blocca la liceizzazione selvaggia che ha svuotato di fatto di peso gli istituti tecnici e i professionali e infine lancia un segnale alle Regioni, sanando una ferita con il Coordinamento inferta da una destra che ha dato prova del centralismo più brutale proprio mentre sventolava la bandiera della devolution».


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