Unità-Statali, nella notte arriva l'accordo

Statali, nella notte arriva l'accordo

L'aumento è del 5,01%, poi partirà il confronto su produttività e mobilità. Scioperi revocati

di Laura Matteucci / Milano

L'INTESA Accordo raggiunto nella notte tra sindacati e governo sul rinnovo del contratto degli statali. Dopo un'altra tornata di trattative, altre 24 ore di balletti del governo, tra aperture, rapide retromarce, divergenze che ancora ieri nel corso del Consiglio dei mini
stri si sono confermate "ampie", per i 3,5 milioni di lavoratori pubblici in attesa da 17 mesi l'incubo finisce. L'aumento salariale è del 5,01% pari a un aumento medio di 99 euro per i contrattualizzati non dirigenti e di circa 100 euro per i lavoratori dei ministeri. Lo 0,5% dovrà essere finalizzato a incrementare la produttività.
Ma in ballo c'era e c'è anche la partita della richiesta del governo su produttività, mobilità, blocco del turn over, e sul modello contrattuale. Tutti temi sui quali il governo ha rinunciato a porre la contestualità con gli aumenti, proponendo l'avvio di un confronto a cui, con diverse sfumature, i sindacati si sono detti disponibili. Pezzotta sarebbe pronto subito a una revisione del modello contrattuale ("ormai superato", dice), la Cgil con cui ci sono state frizioni, meno. "L'accordo appena firmato ha nella sostanza "riconfermato la mediazione raggiunta nei giorni scorsi", ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani secondo il quale l'intesa "è ragione di soddisfazione. È una giornata importante" - ha aggiunto - spiegando che "senza le lotte e gli scioperi forse questo risultato non sarebbe stato raggiunto". Epifani non ha accennato alle divisioni con la Cisl e ha invece sottolineato l'importanza dell'unità del sindacato in questa vertenza. I sindacati sono pronti a revocare gli scioperi.
Secondo la proposta del vicepresidente del Consiglio, Gianni Letta, presentata ieri sera, le risorse aggiuntive per il rinnovo del contratto oltre il 4,3% previsto dalla Finanziaria 2005 "saranno stanziate nella Finanziaria per il 2006 e saranno riferite sulla competenza del biennio economico 2004-2005". Lo stesso Letta, soddisfatto per l'accordo, ha parlato di un "passaggio importante per il miglioramento della pubblica amministrazione". Il problema, superato alla ripresa delle trattative, era che la condizione per quel 5,01% di aumento, secondo il governo, avrebbe dovuto essere l'impegno da parte dei sindacati a riformare il modello contrattuale (mentre qui si tratta solo del rinnovo del biennio economico), la sottoscrizione di un piano di mobilità che assecondi la riduzione dell'occupazione, il blocco della contrattazione integrativa. Questa richiesta è rimasta ma si è trasformata in una lettera d'intenti con cui far partire il confronto. Da notare che l'aumento era già stato concordato due settimane fa con i sindacati, salvo poi, il giorno dopo, venire declassato ad "equivoco" da parte di Berlusconi.
Una proposta che è il frutto di una complicata mediazione tutta interna al governo, con An e Udc che da tempo spingono per risolvere la questione, e FI e Lega che invece hanno sempre tirato il freno a mano. Per i forzisti, uno dei nodi da sciogliere sono state le resistenze di Confindustria, preoccupata delle conseguenze che il rinnovo degli statali avrà su quello dei metalmeccanici. Adesso che Montezemolo è - parzialmente - rassicurato dalle promesse di Berlusconi sul taglio dell'Irap, il veto alla firma dei contratti è venuto meno. Non a caso Pezzotta ha aggiunto: "Confindustria può stare tranquilla, non c'è squilibrio con i contratti dei privati".