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Unità-Statali, il governo promette il contratto

Il Consiglio dei ministri affida il mandato al ministro Baccini per chiudere in fretta il rinnovo. Fassino: era ora, se sono rose... Statali, il governo promette il contratto Dopo sedici ...

07/05/2005
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l'Unità

Il Consiglio dei ministri affida il mandato al ministro Baccini per chiudere in fretta il rinnovo. Fassino: era ora, se sono rose...

Statali, il governo promette il contratto

Dopo sedici mesi forse si tratta. Ma Berlusconi avverte: "Più di 95 euro? Vedremo"

Laura Matteucci

MILANO "Il come si chiude è ancora tutto da vedere". Berlusconi gela il suo stesso ministro della Funzione pubblica, Mario Baccini, che ha appena garantito la disponibilità del governo ad andare oltre i 95 euro di aumento stanziati in Finanziaria per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.
Il ministro dice "ma certo", il presidente del Consiglio lancia l'altolà e replica "vedremo". Perfetto. E dire che secondo il titolare dell'Ambiente Altero Matteoli tra i ministri "l'accordo è stato raggiunto".
Va aggiunto che il vice dell'Economia, Giuseppe Vegas, ha pure parlato della possibilità di "rateizzare" l'aumento, in sostanza pagandone una parte quest'anno e un'altra nel 2006. Idea peraltro già bocciata dai sindacati. "Il governo - dice il leader della Cgil Guglielmo Epifani - deve sapere che nel momento in cui vuole riaprire il confronto si deve rendere disponibile a trovare non una qualsiasi conclusione ma una conclusione condivisa dagli organismi sindacali. Le rate non piacciono ai cittadini e neanche al sindacato".
Di certo c'è che, dopo la mobilitazione dei sindacati e l'ultimatum di dieci giorni dato al governo per chiudere la partita prima di scendere in sciopero, sul pubblico impiego il governo ha capito che rimandare ancora è impossibile (non pare vero, ma in molti speravano di poter eludere il contratto per salvaguardare i conti pubblici). E anzi ha deciso di stringere i tempi: "Su pubblico impiego e sanità stiamo forzando i tempi", dice Berlusconi stesso. Il ministro all'Economia Domenico Siniscalco in questo caso conferma: "In fretta, abbiamo deciso di chiudere in fretta". Entro il prossimo Consiglio dei ministri, si vocifera, ovvero entro una settimana.
La riunione di ieri, in effetti, ha dato mandato a Baccini e Siniscalco di portare avanti la trattativa. E il confronto con i sindacati dovrebbe ripartire già lunedì.
Il pressing di An e Udc sul governo per risolvere la questione, insomma, ha prodotto solo il primo risultato, che pareva scontato ma non lo è: adesso il governo ha intenzione di chiudere. Ma sul quantum è ancora nebbia fitta.
Chiaro e forte (e non solo per il pubblico impiego) arriva pure il messaggio del presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo: "Tutti gli interventi devono tener conto della situazione dei conti pubblici - dice - Vale per il pubblico impiego come per gli interventi fiscali". "Non si può pensare di fare qualcosa che sia in contrasto con i conti pubblici, ogni contratto deve tenerne conto". Et voilà, anche i metalmeccanici sono serviti.
Cauti sindacati e forze dell'opposizione. Per il segretario Ds Piero Fassino, "se son rose, fioriranno". "L'importante - aggiunge - è che si negozi e che si arrivi a una soluzione che corrisponda alle esigenze dei lavoratori e rendendo efficiente la pubblica amministrazione".
I sindacati esprimono "soddisfazione" per la decisione del governo di aprire la trattativa, ma aspettano di capire che succederà dopo l'annuncio: "Vediamo se le iniziative e l'ultimatum che abbiamo lanciato sortiranno gli effetti che noi speriamo - dice ancora Epifani - Adesso si tratta di verificare se quello che ha detto il governo corrisponde al vero oppure no, vedremo nei prossimi giorni". Per Savino Pezzotta, segretario generale della Cisl, "la mobilitazione dell'intero sindacato confederale ha raggiunto un primo, importante risultato. Adesso occorre condurre con forza e rigore la trattativa e arrivare a concluderla in termini positivi il prima possibile". Dello stesso parere anche Luigi Angeletti, segretario generale Uil: "Siamo pronti a un confronto che giunga a un risultato rapido e positivo, dando il giusto riconoscimento salariale a chi fa funzionare il nostro paese. Ora attendiamo la convocazione e l'inizio della trattativa".


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