FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3795787
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità-Statali, il governo promette il contratto. Ma non chiama nessuno

Unità-Statali, il governo promette il contratto. Ma non chiama nessuno

Pezzotta: se è così ci convochino. Oggi a Roma l'assemblea nazionale dei delegati di Cgil, Cisl e Uil del pubblico impiego deciderà lo sciopero Statali, il governo promette il contratto. Ma ...

05/05/2005
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Pezzotta: se è così ci convochino. Oggi a Roma l'assemblea nazionale dei delegati di Cgil, Cisl e Uil del pubblico impiego deciderà lo sciopero

Statali, il governo promette il contratto. Ma non chiama nessuno

Felicia Masocco

ROMA Il ministro Baccini batte cassa e scrive al premier ricordandogli che si è impegnato a rinnovare i contratti pubblici. Il collega dell'Economia, Siniscalco, "quantifichi" le risorse che possono essere aggiunte a quelle già previste in Finanziaria, incalza il titolare della Funzione Pubblica. Il ministro Alemanno, "assolutamente a fianco di Baccini" promette che domani l'argomento sarà all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri. Gianni Letta, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sul quale ricade la maggior parte delle aspettative di mediazione, continua il suo lavoro sotterraneo. Ma intanto è rimasta vana l'attesa di una convocazione a Palazzo Chigi che i rumors volevano recapitata ieri. E un motivo c'è: il rinnovo dei contratti è ancora oggetto di scontro in seno al governo, si è riformato l'asse An-Udc contro il resto della Casa delle libertà, e per dirla con Savino Pezzotta la questione è più "politica" che economica. In ballo infatti, e il ministro Baccini ieri lo ha ricordato, c'è anche la riforma del modello di contrattazione, oltre che "misure tese ad elevare la produttività". Tradotto, gli aumenti aggiuntivi a cui pensa il ministro sono legati alla produttività, è quello che i sindacati si sono sentiti proporre in un incontro informale e che hanno rifiutato. Così come è stata respinta l'offerta di passare dai 95 euro (86 per i ministeriali) a 98 euro, una cifra che potrebbe essere discussa se riferita agli stessi ministeriali. Ma pare che non sia così.
In questa cornice che sembra in continuo movimento mentre resta inesorabilmente immobile, si tiene oggi l'assemblea dei sindacati. Mille delegati del pubblico impiego e i dirigenti di tutte le categorie, delle strutture regionali e cittadine si ritroveranno al Palacongressi di Roma per dare un mandato "in bianco" a Cgil, Cisl e Uil sulle iniziative di lotta da prendere se, tempo una settimana, all'orizzonte non si profila la chiusura della vertenza. In tal caso, afferma Guglielmo Epifani "il governo si assumerà la responsabilità dell'inasprimento dello scontro sociale". "Non ci faremo mettere in mora - aggiunge Pezzotta - se non arriva la convocazione per l'apertura del negoziato sarà decisa la mobilitazione più efficace per far cambiare rotta al governo".
La più probabile è quella di uno sciopero generale di tutte le categorie che troverebbe d'accordo la Cgil e la Cisl (così si è espressa lunedì scorso la maggioranza della segreteria di via Po) mentre la Uil propende per scioperi articolati, come il blocco delle dogane, quello degli scrutini, delle denunce dei redditi, anche se non è chiaro se per via Lucullo questo comporti il rigetto dei codici di autoregolamentazione. Un'articolazione, tuttavia, che lascia piuttosto fredde le altre due confederazioni. La Uil è anche il sindacato che si mostra più fiducioso nella possibilità di fare un accordo, "le distanze economiche sono risolvibili, non esistono più problemi di soldi, le differenze sono ricomponibili", ha dichiarato Luigi Angeletti che evidentemente è in possesso di buone notizie. Il ritardo con cui si muove il governo "è grave e colpevole" per il responsabile Lavoro dei Ds Cesare Damiano, la vicenda della Trimestrale "ha chiarito che lo slittamento al 2006 delle risorse consentirebbe di risparmiare lo 0.25% del deficit del 2005". Questo "vuol dire che i partiti di governo hanno fatto finta di voler rinnovare i contratti, in occasione delle regionali, quando in realtà la linea era quella di rinviare per tappare i buchi di bilancio".


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL