Unità: Statali, i sindacati confermano lo sciopero a maggio
Lo sciopero si farà anche se a maggio. I sindacati del pubblico impiego Cgil, Cisl e Uil hanno «giudicato negativamente la direttiva quadro» che il governo si accinge ad inviare, nel pomeriggio all'Aran
Lo sciopero si farà anche se a maggio. I sindacati del pubblico impiego Cgil, Cisl e Uil hanno «giudicato negativamente la direttiva quadro» che il governo si accinge ad inviare, nel pomeriggio all'Aran (l'agenzia che negozierà con i sindacati in base all’atto di indirizzo ricevuto)e si preparano a riprogrammare lo sciopero generale degli statali, previsto per il 16 aprile, entro i primi 15 giorni di maggio.. Lo spostamento dello sciopero generale appare inevitabile visti i tempi ormai ridotti per preparare la manifestazione che avrebbe scandito i tempi della protesta.
Nel mirino di Cgil, Cisl e Uil , in particolare, la stretta alla contrattazione integrativa prevista nella direttiva del Governo per il rinnovo dei contratti.
Secondo i sindacati, la direttiva «tradisce i contenuti delle intese raggiunte il 5 e 6 aprile a Palazzo Chigi». In particolare, rilevano, «non risponde alle intese l'indicazione di un tetto massimo di incremento salariale anche della contrattazione integrativa. Una misura che viola anche l'attuale sistema di relazioni sindacali (l'accordo del '93), sospendendo di fatto nella totalità del settore pubblico la contrattazione integrativa e con essa ogni possibilità di riorganizzare i servizi e le amministrazioni. Non c'è poi traccia della necessità di dotare i contratti di strumenti che rendano impegnative le affermazioni del Memorandum sulla riorganizzazione, sul blocco delle esternalizzazioni e sull'introduzione di reali strumenti di innovazione di misurazione della produttività e del grado di soddisfazione dei cittadini sui servizi erogati». Per tutti questi motivi, i sindacati sostengono che il conflitto apertosi con il governo «non può dirsi risolto» e considerano «grave la lacerazione dei rapporti tra le parti che riguarda non solo le categorie, ma i livelli confederali».
L'accordo con gli Statali era stato annunciato da palazzo Chigi Venerdì Santo dopo che i vecchi accordi erano scaduti a dicembre 2005. Il governo aveva assunto l'impegno ad integrare nella prossima Finanziaria le risorse economiche da destinare ai contratti del biennio economico 2006-2007 per consentire la decorrenza degli aumenti dal primo gennaio di quest'anno. In particolare per Regioni e Autonomie Locali, i maggiori oneri per la corresponsione degli aumenti non saranno computati ai fini del rispetto del patto di stabilità.
Per gli oltre 200 mila lavoratori dei ministeri l‘aumento medio annunciato era di 101 euro, un euro in più rispetto al precedente rinnovo 2004-2005. L'impatto della spesa per i contratti per il 2008 i 3,7 miliardi. Per i dipendenti del settore statale (oltre i ministeri, il parastato, la scuola), il cui rapporto di lavoro è disciplinato dal contratto, lo stanziamento era di 1.386 milioni, mentre per i 'non contrattualizzati’, con il rapporto di lavoro regolato dalla legge (come per la polizia), 658 milioni. Per il settore pubblico non statale (sanità ed enti locali) le risorse ammontano a 1.667 milioni.