Unità-Statali, firmato il contratto. Sconfitto l'oltranzismo di Maroni

Statali, firmato il contratto. Sconfitto l'oltranzismo di Maroni
di red

In nottata la sofferta intesa sul contratto degli statali è stata raggiunta. Con grande senso di responsabilità da parte dei sindacati per non gravare i già dissestati conti pubblici e uno sforzo del governo per andare oltre le posizioni cristallizzate del ministro del Welfare Roberto Maroni ("non daremo più di 95 euro di aumento") l'intesa è stata raggiunta su 100 euro di aumento medio, a regime. Il che significa che prima di vedere materialmente i soldi in busta paga dovrà passare ancora qualche mese.

Il protocollo di intesa prevede aumenti del 5,01% per il 2004-2005 da riparametrare sui vari livelli e contratti. Con la firma tutti i sindacati presenti al tavolo, eccezion fatta per le Rdb, hanno revocato i gli scioperi proclamati per giugno a sostegno della vertenza. L'accordo prevede che una parte degli incrementi (almeno lo 0,5% delle risorse) sia destinata "alla incentivazione della produttività dei dipendenti" - per sconfessare del tutto l'ultima proposta del governo che voleva tutto legato alla produttività - e impegna le parti a un "confronto sui temi della mobilità" utile ad accompagnare i processi innovativi.

Il governo nell'accordo avrebbe voluto inserire anche una parte sulla revisione del modello contrattuale, un tentativo che è stato stoppato dalla Cgil, e quindi questa proposta del governo è stata estrapolata dal testo e inserita in una lettera indirizzata alle confederazioni. Una lettera che dice come il governo "intende promuovere, in vista dell'avvio della prossima tornata contrattuale, un incontro di verifica tra le parti finalizzato alla valutazione del sistema contrattuale previsto dal protocollo del 23 luglio 1993, al fine di apportare, ove necessario, gli eventuali correttivi".E proprio sulla revisione del modello contrattuale si è consumato un nuovo scontro tra la Cgil e Cisl e Uil.

Cisl e Uil hanno dato la loro disponibilità a discutere del modello su cui il nuovo ministro della Funzione Pubblica l'ex dc Mario Baccini vorrebbe lasciare un segno - mentre la Cgil ha chiesto di tenere fuori questo obiettivo dall'intesa. Su questo Pezzotta ha ammesso, nella conferenza stampa seguita all'accordo, che nel sindacato "c'e stata tensione" e ha definito le "resistenze" sulla discussione "un errore". Pezzotta ha anche annunciato una lettera di risposta al governo per dare la propria disponibilità a discutere di revisione del modello contrattuale così come chiesto. "Il sindacato - è la sua posizione - deve avere la possibilità di riformare gli strumenti se non funzionano".

Tutte concordi invece le tre confederazioni maggiori sull'importanza dell'intesa sia per il miglioramento della pubblica amministrazione sia per gli aumenti salariali che dovrebbero arrivare in busta paga degli statali dopo un attesa lunga 17 mesi (ma comunque i tempi saranno ancora lunghi visto che per ogni contratto adesso partirà la direttiva del governo ma sarà l'Aran a trattare).

Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani ha definito l'accordo "ragione di soddisfazione" e ha parlato di "giornata importante" anche se ha sottolineato che "senza le lotte e gli scioperi forse questo risultato non sarebbe stato raggiunto". L'intesa è stata definita "positiva" dal segretario generale della Uil, Luigi Angeletti che ha definito il risultato "compatibile con la finanza pubblica". La Cisl, con il suo segretario Savino Pezzotta, ha giudicato "positivo" l'accordo raggiunto.