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Unità-Statali: di nuovo scontro nella maggioranza

Statali: di nuovo scontro nella maggioranza Oggi vertice interministeriale a Palazzo Chigi. I sindacati: il governo fa campagna elettorale sulle spalle dei lavoratori ROMA Dopo il teatri...

14/03/2005
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l'Unità

Statali: di nuovo scontro nella maggioranza

Oggi vertice interministeriale a Palazzo Chigi. I sindacati: il governo fa campagna elettorale sulle spalle dei lavoratori

ROMA Dopo il teatrino sui dazi alla Cina, i partiti al governo mettono in scena la querelle sui dipendenti pubblici. Una platea da cui la Lega pensa di non ricavare un voto, mentre Alleanza Nazionale e Udc temono di perderne. Così il vicepremier Follini e il ministro Alemanno frenano il Carroccio e si mostrano più disponibili a trovare una via d'uscita. Se ne parlerà questo pomeriggio in un vertice interministeriale a Palazzo Chigi. L'obiettivo è trovare un accordo da sottoporre ai sindacati e scongiurare lo sciopero generale di tutti i settori pubblici - anche la scuola - promosso per venerdì da Fp-Cgil, Fps-Cisl e Uilpa con annessa manifestazione Roma.
Roberto Maroni aveva detto che per il rinnovo dei contratti degli statali non c'è un euro in più di quelli stanziati dalla Finanziaria, pari ad aumenti del 3,7%. Gianni Alemanno dice che bisogna fare uno sforzo e andare oltre il 5,1% che nell'ottobre scorso Gianfranco Fini mise sul tavolo, a cena con i leader di Cgil, Cisl e Uil in un circolo romano. Era l'ultima offerta, i sindacati la respinsero. "Il vertice deve individuare risorse per fare passi in avanti seri", afferma il ministro delle Politiche Agricole. E lui un'idea ce l'avrebbe, i soldi necessari per sbrogliare la matassa potrebbero essere reperiti con "la regolarizzazione dei contributi previdenziali". In pratica un condono, ma guai a chiamarlo così. Prenderebbe la forma di un emendamento al pacchetto sulla competitività "è allo studio del consigliere dell'Inps Paolo Crescimbeni - spiega Alemanno - riteniamo sia convincente e lo presenteremo previa verifica all'interno della maggioranza". Ai sindacati si chiede di collaborare, di essere responsabili, l'iniziativa "non è un'espropriazione dei contributi dei lavoratori", mette le mani avanti Alemanno.
Anche il vicepresidente del consiglio Marco Follini si mostra conciliante, in questa vertenza "il governo deve mettere il massimo della sua attenzione e disponibilità", afferma "i dipendenti pubblici non sono un freno allo sviluppo del Paese, al contrario possono essere una risorsa - ha rilevato Follini - e dico questo anche rivolgendomi al ministro Maroni senza alcuna polemica". E la tesi della Lega è contestata anche con più forza dall'opposizione: "Il ministro Maroni, ancora una volta, assume toni duri - ha dichiarato Cesare Damiano dei Ds - nei confronti dei lavoratori pubblici ai quali vuole negare la possibilità di ottenere aumenti in linea con l'inflazione reale".
I sindacati dal canto loro non si smuovono dalla richiesta di aumenti pari all'8%, finora intrattabili dato che un tavolo di negoziato non è mai stato aperto. "Noi abbiamo dato tutta la disponibilità a rinnovare i contratti, lasciando perdere i macrostanziamenti e parlando solo di aumenti mensili, ma non abbiamo mai avuto alcun tipo di risposta - ricorda Giampaolo Patta che per la segreteria Cgil ha seguito la vertenza -. Il sospetto è che saranno i lavoratori della pubblica amministrazione a pagare la campagna elettorale del governo Berlusconi. Un governo che ha ridotto le tasse, ma vuole pagare le spese elettorali con gli stipendi pubblici". Sugli ultimi orientamenti dell'esecutivo, il segretario confederale della Cisl Antonino Sorgi incalza: "Le parole non confortate dai fatti non servono a niente e su questo il paese darà un giudizio". "Stiamo aspettando da 15 mesi - aggiunge per la Uil Antonio Foccillo - e finora non c'è stato nessun incontro. Non ci resta che fare lo sciopero, usiamo anche noi, infatti, il meccanismo del silenzio-assenso espresso dal governo".
Non sarà la sola protesta della settimana. Per mercoledì si preannunciano disagi per chi deve volare. Il sindacato autonomo Sult ha confermato lo sciopero di 24 ore di hostess e steward Alitalia: si fermeranno per 24 ore. Interessati tutti voli in partenza da Roma e Milano, il servizio verrà garantito nelle fasce protette: dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21. Alla base della protesta - che fonti aziendali definiscono illegittima - il silenzio con cui finora la compagnia ha accolto le reiterate richieste di confronto sul contratto siglato in settembre. Per il Sult sono infatti "irricevibili" i contenuti dell'accordo raggiunto nelle settimane scorse tra Alitalia, sindacati confederali e associazioni professionali. Altra giornata difficile sarà quella di giovedì: dalle 12.30 alle 16.30 si fermeranno i lavoratori delle gestioni e servizi aeroportuali, catering compresi, per lo sciopero nazionale proclamato da Filt, Fit, Uiltrasporti e Ugl.
fe.m.


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