Unità: Statali: 101 euro d’aumento, firmato l’accordo
Intesa a Palazzo Chigi sul rinnovo del contratto. Verso la revoca dello sciopero del 16
di Luigina Venturelli / Milano
RINNOVO Gli oltre tre milioni e mezzo di dipendenti pubblici possono tirare finalmente un sospiro di sollievo: dopo mesi di intense trattative, ieri è arrivato il rinnovo del contratto, che prevede un aumento medio mensile di 101 euro al mese a decorrere dal pri-
mo gennaio 2007, per un costo complessivo di 3,7 miliardi di euro. Un’intesa che, per la prima volta con una firma contestuale, riguarda l’intero comparto del pubblico impiego, compresa la scuola che vedrà la stabilizzazione di 60mila precari.
L’accordo siglato a Palazzo Chigi dovrebbe scongiurare lo sciopero indetto per il 16 aprile, ma i sindacati si mantegono cauti: prima di formalizzare lo stop alle proteste aspettano di vedere, nero su bianco, le direttive che il ministero della Funzione Pubblica dovrà trasmettere all’Aran (previste per mercoledì prossimo, 11 aprile). I giorni successivi saranno poi dedicati a definire i dettagli dei rinnovi per le varie amministrazioni dello Stato.
Soddisfazione per l’accordo è stata espressa da tutto il governo. A cominciare dal premier, Romano Prodi, che ha sottolineato lo sforzo fatto dall’esecutivo per trovare l’intesa «tenendo presente l’equilibrio dei conti». Il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa Schioppa, ha invece puntato l’attenzione sull’importanza del dialogo con le parti sociali, sulla «vittoria della concertazione» che contribuirà ad «un serio rilancio della produttività delle P.A. e a garantire sicurezza e tranquillità economica sul rinnovo del contratto che interessa 3,5 milioni di lavoratori. Abbiamo le risorse».
Nel dettaglio, l’intesa siglata prevede che gli aumenti avranno un effetto retroattivo con decorrenza dal primo gennaio di quest’anno. La cifra lorda che entrerà nella busta paga degli impiegati pubblici sarà in media di 101 euro (un dipendente comunale prenderà circa 90 euro aggiuntivi, un dirigente statale anche 300 euro in più). Il costo complessivo dell’operazione avrà un impatto solo a partire dal prossimo anno, per una spesa totale di circa 3,7 miliardi di euro. In particolare 1,3 miliardi andranno al settore pubblico, 658 milioni al personale non contrattualizzato, mentre per il personale pubblico non statale la spesa prevista è pari a 1,667 miliardi, di cui 851 milioni andranno al servizio sanitario. Quanto al settore enti locali, la cifra complessiva è stimata in circa 1,6 miliardi.
«Il memorandum firmato sul pubblico impiego ha una grande rilevanza per i lavoratori - commenta il segretario generale della Funzione pubblica Cgil, Carlo Podda - che ottengono sia un risultato economico sia l’impegno dell’esecutivo a risolvere i problemi del precariato e delle esternalizzazioni. Ma anche per i cittadini, per i quali si procederà alla riorganizzazione e al miglioramento dei servizi». Sullo sciopero Cgil, Cisl e Uil mantengono però la cautela: l’astensione dal lavoro verrà cancellata solo quando arriverà la direttiva all’Aran. Questione di ore, visto che il ministro della Funzione Pubblica, Luigi Nicolais, ha rassicurato i sindacati sulle prossime mosse necessarie a perfezionare la trattativa.