FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3818301
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità: Staminali embrionali: ovvero, le imposizioni di una minoranza

Unità: Staminali embrionali: ovvero, le imposizioni di una minoranza

BIOETICA I sondaggi rilevano che negli Stati Uniti come in Europa la maggioranza della popolazione è a favore della ricerca, ma qualcuno vuole porre il veto

24/07/2006
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Mercoledì scorso, 19 luglio, George W. Bush, ha deciso di utilizzare il diritto di veto per bloccare la legge votata dal Congresso degli Stati Uniti a favore della ricerca pubblica sulle cellule staminali embrionali. È la prima volta che Bush ha usato il diritto di veto - ovvero la possibilità che il Presidente ha in alcuni casi di bloccare le decisioni prese dal Congresso.

Tecnicamente Bush ha raggiunto il suo obiettivo. Al Congresso la legge era passata con 235 voti a favore e 193 contrari: con una maggioranza, dunque, inferiore ai due terzi. Tuttavia politicamente il Presidente degli Stati Uniti ha dovuto constatare di essere due volte in minoranza su questo delicato problema di bioetica. Al Congresso, dove si è espressa in maniera lineare una maggioranza - composta da Repubblicani e Democratici - a favore della ricerca pubblica anche sulle cellule staminali ricavate da embrione, oltre che sulle cosiddette cellule staminali adulte. Ma anche nel paese: da almeno tre anni, infatti, i sondaggi di opinione dicono che la maggioranza della popolazione (il 56% secondo le ultime rilevazioni) è nettamente a favore dei finanziamenti pubblici alla ricerca sulle staminali embrionali.

Di fatto negli Stati Uniti una minoranza (in maniera del tutto legittima da un punto di vista procedurale) impedisce alla maggioranza di esprimersi, con leggi e norme, in materia di bioetica. E, in particolare, in materia di cellule staminali embrionali.

Qualcosa di analogo potrebbe avvenire in Europa. Anche qui, nelle scorse settimane, c’è stato il chiaro voto di un Parlamento. A Strasburgo, con 284 voti a favore e 249 contrari, i parlamentari dell’Unione hanno detto sì al finanziamento della ricerca sulle staminali embrionali. Negli stessi giorni l’Eurobarometro ha reso pubblici i risultati di un approfondito sondaggio dell’opinione pubblica europea sulle biotecnologie, realizzato da George Gaskell, ricercatore della London School of Economics, e da un gruppo di suoi collaboratori (per l’Italia Agnes Allansdottir). Uno dei capitoli dell’indagine riguarda proprio la ricerca sulle staminali.

Ebbene: il 75% dei cittadini dei 25 paesi dell’Unione approva la ricerca anche nel caso coinvolga cellule staminali embrionali (il 23% senza particolari regole aggiuntive, il 37% con regole più stringenti, il 17% in particolarissime circostanze). Nel nostro paese il tasso di approvazione è addirittura maggiore: il 79% - quattro italiani su cinque - vuole la ricerca sulle staminali embrionali: il 15% la vuole senza particolari regole aggiuntive; il 51% approva la ricerca, ma con regole più stringenti rispetto ad altri tipi di indagine scientifica; il 13% l’approva solo in speciali circostanze.

Con questa percentuale (79%), i cittadini italiani risultano - insieme a quelli di Spagna - i più favorevoli in assoluto alla ricerca sulle staminali embrionali. Precedendo svedesi (78%), ungheresi (77%), belgi (76%) e poi, via via, tutti gli altri. Da notare che solo in due paesi su 25 - Estonia (47%) e Slovenia (40%) - i favorevoli alla ricerca scientifica sulle staminali embrionali non raggiungono la maggioranza.

È ancora da notare che la maggioranza degli europei (54%) ritiene che l’embrione debba essere considerato un essere umano già dopo la fertilizzazione della cellula uovo. Gli italiani esprimono questo concetto in maggior numero (60%). Ma ciò - sostengono gli autori della ricerca - non sembra essere un fattore decisivo per impedire la ricerca. Non per tutti, almeno.

In Europa - a differenza che negli Stati Uniti - non c’è un veto presidenziale che impedisce alla maggioranza di esprimersi sulla ricerca relativa alle staminali embrionali. Tuttavia non mancano i tentativi di alcune minoranze di esercitarlo il diritto di veto, cercando di impedire che l’Unione finanzi la ricerca. Per esempio, i paesi (Austria, Germania, Malta, Polonia e Slovacchia) che hanno sottoscritto la cosiddetta «dichiarazione etica», cui l’Italia ha, di recente, revocato l'adesione. Non mancano neppure tentativi di veto esterni. Cos’è - in fin dei conti - se non un tentativo di veto la dichiarazione del cardinale Alfonso Lopez Trujillo, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, secondo cui i ricercatori impegnati sulle staminali embrionali sono passibili di scomunica?

Pietro Greco


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL