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Unità-"Sono un meticcio":canti e politica in marcia verso la pace

"Sono un meticcio":canti e politica in marcia verso la pace Oggi la Perugia-Assisi: maglie azzurre di scout maglie rosse col "Che". Pensando a Calipari di Toni Fontana inviato a Perugia ...

11/09/2005
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l'Unità

"Sono un meticcio":canti e politica in marcia verso la pace

Oggi la Perugia-Assisi: maglie azzurre di scout
maglie rosse col "Che". Pensando a Calipari

di Toni Fontana inviato a Perugia

MUSICA E POLITICA. Mentre i "Massa critica" saltellano sul palco allestito in piazza 4 novembre cantando una canzone che farebbe rabbrividire il presidente Pera ("sono un meticcio") nel palazzo dei Priori le varie anime del movimento leggono, rileggono e
limano "l'appello" che sarà letto oggi sulla Rocca maggiore di Assisi quando il serpente arcobaleno raggiungerà la città di San Francesco. I più giovani faranno tardi stasera e ascolteranno le band che si esibiscono sul palco e domani mattina percorreranno i 24 chilometri della marcia facendo sosta solo a Bastia Umbra dove è stata allestita la "cittadella della Coalizione italiana contro la povertà" . Fin da ieri pomeriggio la scalinata di palazzo dei Priori è occupata da una piccola, festosa e pacifica "armata" nella quale spiccano le camice azzurre degli scout e le magliette rosse con l'immagine del Che.
Lungo la prima parte del percorso si uniranno alla sfilata i disabili della Federazione mondiale che, per la prima volta, aderisce alla Perugia-Assisi. Uno di loro ha spiegato ieri che i dimostranti in carrozzina vogliono rappresentare "tutte le diversità". I piu anziani, o meno giovani, chi non è allenato a marciare per 24 chilometri, raggiungerà in pullman Assisi dove si terrà la manifestazione conclusiva.
Vi è ancora qualche incertezza su chi prenderà la parola alla Rocca di Assisi. Tra gli oratori vi sarà don Luigi Ciotti; Giuliana Sgrena ricorderà la figura di Nicola Calipari, dirà ciò che Rosa, la moglie del funzionario del Sismi ucciso a Baghdad, ripete da tempo: verità e giustizia su quanto è accaduto.
A Ponte San Giovanni un enorme striscione con una scritta contro la fame (lungo ben 103 metri) prenderà la testa del corteo. La gigantesca striscia bianca è stata realizzata dalle industrie tessili di Prato e disegnata dagli studenti toscani. Fin qui le note di cronaca sulla marcia di oggi che, assicura Gin Franco Benzi della Cgil - "vedrà sfilare tanta gente, il sindacato ha organizzato almeno un pullman in ogni provincia italiana". Le premesse lasciano prevedere che la partecipazione sarà massiccia. Fin da ieri la sala dei Notari è affollata. Sul palco si sono succedute testimonianze dall'Africa, dallo Sri Lanka, dalla Cecenia e dai piu remoti angoli del pianeta. Anche i rappresentanti della politica (Chiti per i Ds, Bertinotti di Rifondazione e la Berillo dei comunisti italiani) hanno usato ieri toni se non proprio eguali almeno simili, dando l'impressione che la sinistra non guarda al movimento con rispetto e senza baruffare.
Dal Global Progressive Forum, che si è svolto in questi giorni alla festa dell'Unità di Milano, arriveranno oggi alla marcia il segretario del Ds Piero Fassino e Poul Nyrup Rasmussen, presidente del Partito del socialismo europeo. Un collegamento tra l'assemblea dei pacifisti di Perugia e l'iniziativa di Milano è stato turbato ieri da un involontario incidente tecnico. Il francese Pascal Lamy, da poco alla guida dell'Organizzazione per il commercio estero, ha ricevuto in cuffia la traduzione italiana e non inglese delle domane di un ospite africano ("quando saranno tolte le sovvenzioni all'agricoltura dei paesi ricchi che bloccano i prodotti africani?") e non ha potuto rispondere. Ciò ha sollevato un forte disappunto dell'assemblea, ma l'equivoco è stato chiarito.
Berlusconi, seppur invitato al confronto al pari di Prodi, ha mandato a dire che oggi è trattenuto da "impegni istituzionali", ma ieri si è saputo che il premier sarà stamani nella vicina Gubbio per un seminario di Forza Italia. Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace che promuove la manifestazione è così tornato alla carica e ha proposto un incontro "per sapere che cosa andrà a dire all'assemblea dell'Onu che si apre la prossima settimana". Considerando che proprio ieri, certamente non a caso, il premier ha annunciato che i militari italiani resteranno a Nassiriya, è altamente improbabile che Berlusconi accetti il nuovo invito, anche perché non ha ritenuto di informare nessuno sui contenuti che intende portare all'assemblea di New York.
Il premier inoltre ha spedito oggi Sandro Bondi ad Assisi, ospite del comune amministrato dal centrodestra. L'iniziativa è stata definita "un diversivo" dai pacifisti di Perugia. Proprio ieri inoltre Social Watch, che riunisce 500 associazioni, in tutto il mondo ha diffuso il rapporto 2005 nel quale si legge tra l'altro che "l'Italia è il paese donatore che contribuisce di meno alla cooperazione allo sviluppo. Il suo contributo nel 2004 è stato calcolato in appena lo 0,11% del Pil, inclusa la remissione del debito estero".


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