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Unità: Sono troppe, basta lauree honoris causa per il 2007»

Stretta di Mussi: «Altro che eccezionali meriti, è un meccanismo che va raffreddato»

02/08/2007
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l'Unità

Sono troppe, basta lauree honoris causa per il 2007»

di Massimo Palladino / Roma

«ALTRO che eccezionali meriti, è diventato un meccanismo che occorreva raffreddare. Per quest’anno mi fermo qui». Il ministro dell’Università Fabio Mussi in-
tima ai Rettori delle università italiane di non inviare più richieste per la concessione dei riconoscimenti ad honorem. È inutile: per il 2007 ci si ferma alle 95 approvate finora, almeno fino a quando non si farà chiarezza. In questi anni, continua a ripetere si è andati «oltre ogni limite».
«Visto il numero delle lauree già approvate e di quelle in corso di istruttoria (circa 20 ndr), non esaminerò ulteriori proposte deliberate dalle università dopo il primo agosto 2007. Una decisione - spiega in una comunicato - presa a conferma del prestigio del titolo e del sistema universitario italiano».
Già lo scorso 19 dicembre 2006, con una nota relativa ai criteri di conferimento di questo tipo di titoli, Mussi aveva provato ad avvertire i Rettori. Si era parlato di «tirata di orecchie», ma evidentemente l’iniziativa di allora non è bastata. Da qui la decisione di mettere oggi uno stop alle richieste.
Niente da fare, qualcuno in nome dell’autonomia aveva deciso comunque di andare avanti. Circa dieci giorni fa sui giornali finisce la storia di Jonella Ligresti, figlia di Salvatore - imprenditore a capo di un «impero» miliardario con interessi nelle assicurazioni, nelle banche, nelle costruzioni. Ebbene la Ligresti - presidente di Fondiaria-Sai e prima e unica donna nel consiglio d’amministrazione di Mediobanca - dopo aver ricevuto dall’Università di Torino la laurea honoris causa in Economia Aziendale, si era vista togliere l’ambito titolo di dottoressa nel pomeriggio della stessa giornata. Una nota secca da Roma riportava come il ministro non avesse approvato il conferimento di tale laurea quadriennale, in quanto «non ha riscontrato la presenza dei requisiti previsti dalla legge».
Oggi il ministro Mussi non aggiunge nulla sulla vicenda Ligresti, «non è l’unico caso e poi il 30 novembre avevo già segnalato che quell’assegnazione non era ben motivata» si limita a dire. Ma su tutto il meccanismo dei titoli ad honorem spiega: «Tutto quello che va verso il rigore e la serietà aumenta la reputazione e il prestigio dell’Università. In questi casi diventa anche più facile bussare a cassa», cioè ottenere finanziamenti.
Nel 2005, con la Moratti ministro furono firmati 235 riconoscimenti. Tra i personaggi riconosciuti «dottori» spiccavano Valentino Rossi pluricampione di motociclismo, Giovanni Rana (quello dei tortellini), Vasco Rossi e il suo collega di attività Ligabue.
Tra i neolaureati dell’ultim’ora - gli ultimi di quest’anno - segnaliamo Valerio Riello dell’omonima Azienda (Ingegneria meccanica, Università di Padova), il professor Pietro Rescigno insigne giurista (Teorie e tecniche della normazione giuridica, Università di Macerata), il dottor Fulvio Conti amministratore di Enel (Ingegneria elettrica, Università di Genova), Nuria Schoenberg Nono protagonista della storia musicale del Novecento(Musicologia e beni musicali, Università Ca’ Foscari di Venezia) e poi Roberto Ruffino, Segretario Generale di Intercultura (Scienze pedagogiche, Università di Padova).


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