Unità-Silvia: "Ecco le mie vacanze da precario in retrocessione

Silvia: "Ecco le mie vacanze da precario in retrocessione"

ch.m

la storia

ROMA "Un'altra estate fregata. Da passare con il telefono in mano. Almeno fino a settembre. Ecco le mie vacanze. Vacanze da precario in retrocessione". In attesa del last minute che consegnerà il verdetto sulle sedi di lavoro a 420mila precari che stanno scommettendo sul loro futuro tra sottrazioni e sommatorie, nelle stanze del Centro servizi amministrativi (Csa) il personale sta lottando contro il tempo. Infatti le procedure per aggiornamento delle graduatorie permanenti del personale scolastico non di ruolo sta andando molto a rilento. Non solo il decreto è diventato legge a metà giugno, ma il disorientamento sull'applicazione delle nuove disposizioni ha fatto proliferare il numero di pagine d'integrazione dei punteggi. "Non mi era mai successo in diciassette anni di precariato di fare e disfare per tre volte l'aggiornamento dei dati. - racconta Silvia M., insegnante di sostegno divisa tra la scuola media di Urbania e quella di Fermignano - Pensavo di aver diritto al doppio punteggio poiché in servizio in due comuni considerati dal ministro al di sopra dei 600 metri, ma al Csa di competenza mi è stato detto di non allegare alcun documento perché tanto sarebbe stato scartato. Così mi ritrovo con una doppia laurea, con un concorso di abilitazione all'insegnamento nelle scuole medie e superiori e un punteggio che di anno in anno non avanza in graduatoria. In tre anni sono scesa di quattro posizioni. Sorpassata da ragazzi abilitati al Siss. Ragazzi che hanno "comprato" un titolo da 30 punti. Un titolo equiparato a due anni e mezzo di lavoro. E la discesa continuerà. Inarrestabile. Perché ci saranno nuovi sissini e perché alcuni colleghi mi scavalcheranno in quanto insegnanti in scuole di montagna del loro comune di residenza. Se aggiungiamo che la norma è retroattiva abbiamo l'idea di quanto la cosa sia scandalosa". Silvia ha iniziato la sua vita da supplente come docente di educazione fisica in un piccolo paese vicino a Brera lontano da casa e dalla famiglia. Poi le cattedre furono accorpate e le fila dei soprannumerari si gonfiarono a tal punto che decise di cambiare rotta. Reinventarsi. "Mi sono iscritta a un corso biennale polivalente per avere i titoli idonei all'inserirmento nelle graduatorie degli insegnanti di sostegno. Alle medie come alle superiori. Ma in questi ultimi istituti, dove in graduatoria sarei sedicesima, non son quasi mai stata chiamata. Poiché è il dirigente scolastico a decidere e a richiedere ai Csa la nomina che, non si sa per quale motivo, non è mai necessario per l'area psico-motoria. Negli ultimi anni quindi mi sono così divisa tra due scuole. Per scelta personale poiché non volevo lasciare a metà percorso due ragazzi che avevano iniziato i loro studi con a me. La precaria in retrocessione".