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Unità: «Senza fondi Gelmini dovrebbe dimettersi»

Intervista a Manuela Ghizzoni

15/10/2010
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l'Unità

La parlamentare Manuela Ghizzoni, battagliera capogruppo Pd in commissione Cultura, assieme al segretario Pier Luigi Bersani ieri ha incontrato una delegazione di ricercatori e studenti. Riforma senza copertura finanziaria. Il re è nudo? «Non vorrei che qualcuno avesse la memoria corta: risale a due settimane fa il siparietto di Mariastella Gelmini con Giulio Tremonti che assicuravano che le risorse ci sono. Ora il governo ha smentito il suo ministro e io spero che il ministro sia conseguente ». Cosa significa conseguente? «Gelmini ha messo la faccia su questa riforma. Io mi dimetterei». Cosa significa la mancanza di soldi? «Sono senza copertura due emendamenti del governo, quello che prevede 9000 assunzioni straordinarie in sei anni (misura per noi largamente insufficiente) e quello che prevede la restituzione degli scatti stipendiali per le fasce più basse di reddito. Erano gli emendamenti grimaldello per il via libera alla riforma». Ma mancano anche i soldi per il funzionamento ordinario degli atenei? «C’è una voragine nelle casse dello Stato per l’università: un miliardo e 350 milioni sottratti dal governo. Ma così le università porteranno i libri in tribunale. Gelmini dichiara: “mi impegno per gli stipendi”. Non basta, il maltolto va restituito». Come? «Trovare i soldi per l’università è una scelta politica. Vendano le frequenze rese libere dal passaggio al digitale». La riforma non è necessaria? «Abbiamo sventato il colpo di mano di una legge frettolosa che la maggioranza voleva portare in Aula il 4 ottobre. Ma non ci sto a passare per una reazionaria che tiene bordone alle baronie locali». Perché una riforma così importante non appassiona l’opinione pubblica? «Nessuno può chiudere gli occhi di fronte a meccanismi non limpidi di selezione e le nostre proposte sono scritte, nero su bianco. Ma se l’opinione pubblica è sospettosa è anche perché su questo ha lavorato il governo, raccontando atenei in mano alle baronie e ai concorsi truccati ». Bisogna distinguere fra eccellenze e mediocrità? «Bisogna riconoscere che in Italia c’è una buona media, altrimenti non si spiegherebbe perché tanti nostri giovani sono appetibili all’estero, soprattutto considerando che siamo il fanalino di coda per investimenti ». Quale differenza fra i due schieramenti? «Nella delega al governo, articolo 5, lettera C, si prevede la revisione, la riduzione dell’organico, non il miglioramento. Noi siamo per investire nel capitale umano e i 4000 concorsi a ricercatore che si stanno svolgendo, risalgono al governo Prodi. Siamo per incrementare senza ope legis macon la possibilità della progressione di carriera per chi vi lavora».


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