Unità.Se c'è una cosa sacra ...

Luana De Rossi, mamma
Se c'è una cosa sacra che la scuola delle elementari dovrebbe rispettare è il maestro. Da quando è in vigore questa nuova riforma scolastica, sono due volte che mia figlia subisce il trauma degli spostamenti dei maestri, a cui era, come il resto della classe, affezionatissima. Il maestro, per i bambini, è il secondo punto di riferimento affettivo, il primo che li introduce nella vita. Noi da piccoli abbiamo avuto, e ancora la ricordiamo, la nostra maestra. Mia figlia da grande avrà tanti maestri sostituiti, non di ruolo, niente affetti, niente memoria, esattamente come vogliono questo governo e la Moratti. La Moratti cerchi di capire che non siamo tutti danaro e oggetti da comprare, non tutti adoriamo il capitalismo malato e arrivista. Per mia figlia voglio amore e tempi naturali, capacità creative di apprendere la vita e la storia del mondo. Voglio vederla in una classe di diversi - con fratelli handicappati - maestri di sostegno e gente di ogni mondo. Per questo mi batto. Rutelli ci dica se una volta al potere si potrà cercare insieme a tutti di rifare questa scuola definitivamente, e bene.
Elena Forni, insegnante
Viola è una ragazza intelligente e volenterosa con una situazione famigliare difficile e una grave disabilità. Studia con passione e cerca di trovare la sua normalità nel rapporto con la scuola. Di solito ha un'assistente al fisico, comunale, e un insegnante di sostegno. Ieri era sola nella sua classe, col solo aiuto di insegnanti volenterosi alle prese con altri venti ragazzi da istruire e seguire.
Marco è un ragazzo dolce con handicap psichico, non può venire in classe perché ancora non ha l'insegnante di sostegno. La mia scuola, IIS Vallari di Fossano, è da anni all'avanguardia nel recupero ed aiuto dei disabili con la preparazione e lo slancio di colleghi e operatori consapevoli e abili che vedono i loro sforzi vanificati dai tagli alla scuola pubblica, la scuola di tutti. Vorrei dare a Viola e Marco e agli altri come loro qualcosa in più del mio sorriso rassegnato.