FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3803465
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Unità: Se 1000 euro vi sembran molti

Unità: Se 1000 euro vi sembran molti

Silvio Berlusconi ha dato l'addio al mondo dei salariati, dagli schermi televisivi, quando in polemica con Romano Prodi ha sostenuto, in sostanza, che i figli degli operai non devono avere eguali opportunità rispetto ai figli dei professionisti (e degli immobiliaristi, aggiungiamo noi).

10/04/2006
Decrease text size Increase text size
l'Unità

Bruno Ugolini

Non c'è più il «presidente operaio», come si era autodefinito, sia che perda o che vinca le elezioni. Silvio Berlusconi ha infatti dato l'addio al mondo dei salariati, dagli schermi televisivi, quando in polemica con Romano Prodi ha sostenuto, in sostanza, che i figli degli operai non devono avere eguali opportunità rispetto ai figli dei professionisti (e degli immobiliaristi, aggiungiamo noi). Una frase che dovrebbe essere scolpita, se non altro, in tutte le sedi di associazioni che si rifanno al mondo del lavoro, a cominciare dalle sedi sindacali.
Immaginiamo che tale affermazione possa aver colpito la fantasia anche di quei giovani che hanno dato vita ad uno straordinario sito www.generazione1000.com. Un’iniziativa nata prendendo spunto da un'inchiesta del quotidiano spagnolo «El Pais» dedicata a «La Generación de los Mil Euros». I promotori (magari figli di operai o di professionisti ma con una sorte comune) si autodefiniscono come la prima comunità dei milleeuristi. Hanno aperto un forum, un Blog e messo on line un libro che porta lo stesso titolo del sito. È la storia di un lavoratore a progetto (junior account nel marketing di una multinazionale). Per capire l'identità degli ideatori di tale iniziativa basta leggere le risposte presenti in alcune schede di presentazione. Così alla domanda «Hai la sfera di cristallo: cosa vedi nel tuo futuro?» Alessandro Rimassa (che con Antonio Incorvaia cura il sito) risponde melanconicamente: «Un'Italia poco coraggiosa dove i giovani vanno avanti solo a spintarelle». Speriamo che venga smentito.
Ma sono davvero pochini mille Euro al mese? La polemica su questo interrogativo è scoppiata nel Forum. Qui si affollano le testimonianze. Come quella di Federica che ha 30 anni, guadagna 1.200 euro al mese, è sposata da pochissimo e sostiene di fare i salti mortali per arrivare a fine mese. Per fortuna, racconta, ci sono i genitori che aiutano. Questo della famiglia che assiste è un motivo ricorrente. Lo testimonia anche Peter, un padre di 72 anni, pensionato, già dirigente d'azienda. Lui avrebbe sognato, dopo tanti sacrifici, di vedere “sistemati” i figli ed invece deve attingere alla propria pensione. Mentre Giuseppe, 30 anni (24 trascorsi sui libri) laureato, con due specializzazioni, confessa di non guadagnare 1000 euro. Nel 2005 ha incassato 7.600 euro, che al lordo del 20% diventano 6.080. Ovverosia 506 euro al mese. «Ringrazio la fortuna di vivere ancora con mia mamma».
Ecco però che nel Forum interviene Elena un po’ scandalizzata: «Volevo dirvi che a me 1000 euro non sembrano poi così pochi! Ci sono molte, molte persone che prendono meno! Tutto e subito non lo si può avere no? D'altra parte una volta 1.936.270 lire non erano poche!». Mentre Davide spiega come la propria madre abbia sempre guadagnato quella cifra da mille euro mentre lui, 26 anni, è arrivato al massimo a 900 ma non gli sembra la fine del mondo. Spiega: «La nostra è una generazione viziata che non sa guadagnarsi il pane con la fatica. Mi scandalizzano le nuove forme di precariato ma anche che i miei coetanei pretendano più di 1000 euro al mese appena freschi da università...Sarebbe meglio che i trentenni si dessero una svegliata e che si rendessero conto che in questa società vi sono delle contraddizioni di fondo senza però, come fanno molti, lasciarsi mantenere dai genitori fino a trent'anni».
E subito arrivano le risposte. Come Anna che ricorda come ora, a proposito del paragone con i tempi della lira, la vita costi molto di più. 1000 euro non hanno lo stesso valore di prima. Roberto fa i conti: un caffè al bar (80 cent, 1600 lire), colazione (2,5 eur, 5.000 lire). E chiede: quanto costava questo fino al 1999? Insomma 1000 euro non sono più i 2 milioni di una volta, hanno il valore di 1 milione. Ed è giusto, chiede, che chi studia 5, 6, 7 anni e magari si specializza per altri 2, investendo circa 50.000 euro, ne debba guadagnare 1.000 a tempo indeterminato e soprattutto senza certezze? C'è poi chi insiste polemico: «Finitela con questa storia della generazione viziata: quando mio padre ha comprato casa negli anni 70 l'ha pagata circa 6 volte lo stipendio netto annuo. Adesso una casa costa almeno 25 volte lo stipendio medio annuo». C'è infine l'intervento di un metalmeccanico di quinto livello che interviene, malgrado non sia un lavoratore a tempo determinato. Ha un contratto normale, ma appartiene anche lui ai «milleeuristi». Lui fa il programmatore presso una piccola azienda nel Bresciano. Sottolinea come la sua professione abbisogni di molte conoscenze e quei mille euro diventano davvero pochini quando devi viaggiare due ore al giorno per arrivare al lavoro e stai complessivamente 12 ore fuori casa. Insomma la generazione con soli mille euro (ma soprattutto spesso senza diritti e tutele) non ha confini. Interessa i flessibili, i precari, o figli di operai e di professionisti, ma anche quelli con un presunto «posto fisso». Speriamo che dalle urne esca almeno la speranza di un futuro migliore.
brunougolini@mclink.it


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL