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Unità-Scuola, Rutelli: i prof delle private li paghi lo Stato

20 Novembre 2004 Panini, Cgil: "Vuole cambiare le norme della Carta?". Acciarini, Ds: "Lo sa che si stanno tagliando le risorse all'istruzione pubblica?" Scuola, Rutelli: i prof delle private ...

20/11/2004
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l'Unità

20 Novembre 2004

Panini, Cgil: "Vuole cambiare le norme della Carta?". Acciarini, Ds: "Lo sa che si stanno tagliando le risorse all'istruzione pubblica?"

Scuola, Rutelli: i prof delle private li paghi lo Stato

Polemica sulla nuova sortita del leader della Margherita. Ds e Cgil: "Vai a rileggerti la Costituzione"

Roberto Monteforte

ROMA "Sono dell'idea che il corpo docente delle scuole paritarie debba essere gradualmente a carico dello Stato". Lo afferma il leader della Margherita, Francesco Rutelli, intervenendo al convegno sulla scuola organizzato dalla Fidae, la Federazione di istituti di attività educative tenutosi all'Auditorium dell'Agostinianum. E scoppia la polemica nel centrosinistra. Rutelli parla ad una platea di operatori delle scuole cattoliche. Sottolinea come anche la scuola paritaria "assolva a un servizio pubblico" e questo, afferma, "va spiegato con pacatezza". Non entra nel merito degli strumenti più adeguati, visto che sull'ipotesi del buono-scuola e sulle altre proposte in campo su cui "ci sono opinioni diverse".
Schemi ideologici. L'importante, per il leader della Margherita, è che "ci si occupi dei problemi concreti e non seguendo schemi ideologici", che non si crei una "contrapposizione tra scuola pubblica e scuola privata, perchè anche le scuole paritarie hanno un valore per la Nazione". Per dar forza al suo ragionamento richiama una sentenza della Corte costituzionale che, afferma, "consente finalmente di farla finita con una polemica troppo ideologica" sul ruolo della scuola paritaria e sui fondi che lo Stato può destinare ad essa. Poi cita e sottoscrive i pronunciamenti della Cei sulla necessità di "un vero piano straordinario per la scuola senza porre in contrapposizione la scuola pubblica e la scuola privata". Conclude affermando che "c'è bisogno di continuità nell'azione formativa", che "bisogna mantenere saldo l'orientamento generale tra una legislatura e l'altra". Ce ne è abbastanza per suscitare le reazioni degli alleati del centrosinistra e del sindacato.
La Costituzione. "Con calma e pacatezza inviterei l'onorevole Rutelli a rileggersi l'articolo 33 della Costituzione - gli risponde il segretario della Cgil-scuola Enrico Panini- dal quale evincerebbe che le cose che lui ha detto a proposito degli insegnanti trovano una risposta nella Costituzione diversa da quella che ha prospettato. A meno che non voglia iscriversi tra coloro che vogliono modificare anche le norme relative a queste parti". Panini ricorda come l'articolo 33 affermi la gratuità della scuola pubblica e come la scuola privata debba essere "senza oneri per lo Stato". "Per questo - aggiunge - sempre con calma e pacatezza, rilevo che il problema non è il dibattito culturale o ideologico cui sembrebbe riferirsi Rutelli, ma il fatto è che abbiamo una Costituzione che prevede cose precise e puntuali".
Sorprese. Le dichiarazioni del leader della Margherita sorprendono anche Anna Maria Acciarini, capogruppo Ds nella commissione scuola di Palazzo Madama. "Intanto non è chiaro a quale sentenza della Corte costituzionale Rutelli faccia riferimento. Non mi risulta ce ne siamo che autorizzino a pagare gli stipendi degli insegnanti delle 'paritarie' con i fondi statali. Ogni intervento diverso da quello stabilito dalla legge 62 comporta un cambiamento della Costituzione. Se Rutelli ritiene serva questo, avanzi le sue proposte, ma si renda conto che di una modifica della Costituzione si tratta, visto che l'articolo 33 è chiarissimo". "Sono molto stupita - aggiunge la senatrice Ds - che il leader della Margherita non si renda conto del fatto che quanto definito nella legislazione precedente rappresenta un buon punto di equilibrio tra le forze del Centrosinistra e che metta in discussione quell'equilibrio facendo affermazioni discutibili sul tema della 'continuità'. Chiariamoci: se è con quanto è stato fatto nella scorsa legislatura vuol dire rispettare la legge 62, ossia la riforma Berlinguer, e la Costituzione. Se è invece continuità con le politiche di questa legislatura, allora Rutelli si renda conto che la politica della Moratti è quella della deregulation a favore della scuola non statale. Vi è un ultimo punto: stupisce che in un momento in cui vi è un taglio alle risorse alla scuola pubblica Rutelli si preoccupi delle risorse per le 'private' quando è evidente che i tagli alla scuola pubblica sono un grande attacco alla scuola di tutti, ad un elemento democratico della società".
Libertà ' qualità. Sulle affermazioni di Rutelli interviene anche il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio. Ritiene che in tempi "di tagli e mancanza di risorse per la scuola, è dovere di uno stato moderno garantire a tutti una scuola pubblica di qualità". "Alle scuole private - conclude Pecoraro - è fondamentale garantire la libertà, come prevede la Costituzione, e standard di qualità elevati e trasparenti".


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