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Unità-Scuola Moratti: a Genova contestano, a Napoli scioperano

Un gruppo di genitori e insegnanti protesta al passaggio della ministra. È confermato: aule chiuse per un'ora in Campania il 15 ottobre Scuola Moratti: a Genova contestano, a Napoli scioperano ...

28/09/2004
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l'Unità

Un gruppo di genitori e insegnanti protesta al passaggio della ministra. È confermato: aule chiuse per un'ora in Campania il 15 ottobre

Scuola Moratti: a Genova contestano, a Napoli scioperano

ROMA Contestazione pubblica, ieri, per il ministro Moratti. Durante la visita a Genova, un gruppo di genitori e insegnanti, una cinquantina di persone in tutto, ha contestato il ministro per l'Istruzione al suo arrivo nel palazzo della Regione Liguria, dove era in programma la firma di un protocollo d'intesa per la realizzazione di un distretto tecnologico. I manifestanti, ai quali si sono aggiunti anche alcuni operai dell'Ilva, sono stati tenuti lontani dal palazzo della Regione dalle forze dell'ordine. La contestazione, pacifica, è stata accompagnata dal suono di alcuni strumenti musicali ed è stata scandita da slogan contro la riforma della scuola. Nel replicare al presidio di protesta organizzato da genitori e insegnanti, Letizia Moratti ha dichiarato che la riforma dà "risposte alle esigenze e alle domande nuove della società e delle famiglie". "Scontiamo problemi molto vecchi nel campo dell'istruzione. Con questa riforma riteniamo di dare risposte alle esigenze e alle domande nuove della società e delle famiglie" ha affermato la Moratti che ha voluto citare le sue cifre.
"Il bilancio dell'istruzione, in questi ultimi tre anni, è aumentato di 4 miliardi di euro. Dopo 10 anni di mancate assunzioni abbiamo avviato un piano importante con 72 mila assunti tra docenti e personale amministrativo. Abbiamo ridotto il precariato del 30 per cento. Abbiamo ridotto la dispersione scolastica riportando all'interno del sistema dell'istruzione e formazione professionale 70 mila giovani che prima erano fuori". Quanto al tempo pieno, "c'è e continua ad esistere esattamente come negli anni passati". "Gli organici - ha continuato - rimangono gli stessi". Nessun taglio per l'istruzione dalla Finanziaria anzi "sono previsti aumenti del 2 per cento come per tutti gli altri settori". Insomma per il ministro abbiamo la scuola migliore possibile.
La realtà pare diversa, invece, oltre che a tante famiglie a chi nella scuola lavora. Un malessere che diventa protesta aperta. Come in Campania, dove è stato confermato lo sciopero di un'ora indetto per il prossimo 15 ottobre. Non è servito a molto l'incontro di ieri in Prefettura a Napoli tra i sindacati confederali, di categoria e la direzione scolastica regionale. Fumata nera e nessun accordo sui numerosi punti di contenzioso: vanno da quello degli insegnanti di sostegno e del personale Ata, alla sicurezza degli edifici, ai tagli generalizzati agli organici, alla riduzione delle supplenze. La controparte individuata dai sindacati è proprio il ministero dell'Istruzione accusato di "non aver risposto fino ad ora alla richiesta di un piano straordinario di intervento per le scuole della Campania". Sotto accusa dei sindacati anche la riforma Moratti, la cui applicazione "rischia di contribuire ad impoverire ulteriormente l'offerta formativa delle scuole pubbliche nella nostra regione, e a ridurre il livello occupazionale nel settore attraverso l'abbassamento del tempo scuola e l'opzionalità di molte attività".


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