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Unità: Scuola, Fioroni: «Basta con "le 3 i" della Moratti»

Il ministro della Pubblica istruzione Beppe Fioroni manda in soffitta il glamour Morattiano-Berlusconiano e rilancia un «neo umanesimo».

04/09/2007
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l'Unità

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Massimo Franchi

«Per anni siamo andati avanti con l'inganno delle "3 i": inglese, informatica, impresa. Ora basta. Perché prima dell'inglese bisogna imparare l'italiano, l'informatica by passava la matematica e storia e geografia venivano dimenticate». Il ministro della Pubblica istruzione Beppe Fioroni manda in soffitta il glamour Morattiano-Berlusconiano e rilancia un «neo umanesimo».
Con i suoi pince nets al posto degli occhiali, Fioroni presenta le "Nuove indicazioni per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione" e riporta il mondo della scuola alla realtà. "I test ci dicono che troppi ragazzi hanno carenze gravi in italiano e matematica. Serve quindi rinforzare le basi della loro conoscenza, ripartendo dallo studio della grammatica e della sintassi". In un altro affondo alla Moratti (mai nominata), Fioroni spiega che negli anni scorsi «si è data troppa importanza al livello 100, dimenticandosi il livello 0-30, quello di base».

Le lacune sono gravi anche per quanto riguarda la storia. "Non sapere chi era De Gasperi o ignorare i valori della Resistenza è gravissimo". E allora la commissione presieduta dal professor Mauro Ceruti ha deciso che per la storia tutto l'ultimo anno della scuola media sarà dedicato allo studio del novecento. «I ragazzi oggi a scuola apprendono il 20-30 per cento delle nozioni apprese in una giornata tipo da mass media e altro. Di fronte a questo nuovo scenario, la scuola deve avere una funzione formativa a tutto tondo, un'epistemologia neo umanistica che vuole integrare le varie materie in un progetto educativo comune», spiega il professore.

La lingua italiana dunque tornerà al centro della scuola con «tutti gli insegnanti delle varie materie che dovranno concorrere a migliorare l'uso e la scrittura nella nostra lingua».

Ma la scuola voluta dal governo dell'Unione non guarda al passato. E di fronte al finto sbandierare dell'aumento di ore di inglese propugnato dalla Moratti, risponde con l'inserimento dell'insegnamento di una seconda lingua comunitaria


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