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Unità: Scuola, fare presto per evitare gli ulteriori danni della riforma.

L’appello-denuncia lanciato da Enrico Panini, segretario della Cgil-Flc. «Il governo Prodi intervenga subito. Noi proponiamo 4 punti»

11/05/2006
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l'Unità

tante facce del dottor Precario. Quella di Michele, borsista in un ente di ricerca, che ha scoperto che la decurtazione del 10% del proprio salario da fame è in realtà, una contribuzione (in)volontaria. Nessuna voce in busta paga, anzi nessuna busta paga: il taglio (ma forse è più corretto chiamarlo “cresta”) serve alla sua società per far fronte alle spese energetiche. Proprio così: la bolletta della luce.
Oquella di Nicoletta, “tutor” a progetto in un ente di formazione.Un contratto rigorosamente a tempo determinato e uno stipendio ogni tre, quattro mesi.Quando va bene. Il dottor Precario ha studiato, si è laureato e ora guadagna meno di un metalmeccanico di venti anni fa. Con la non trascurabile differenza che il suo futuro, a differenza del compagno operaio pre-legge 30, è popolato di incognite: oggi lavora, domani chissà.
«L'eredità più pesante che il governo di centrodestra lascia a questo Paese è la precarizzazione a tappeto del comparto della conoscenza: scuola, università, enti di ricerca.
Alla fine, hanno perso le elezioni solo per le sofferenze inflitte non solo a centinaia di migliaia di lavoratori, ma al sistema stesso dell'istruzione».
Enrico Panini, segretario generale della Cgil Flc, snocciola numeri da incubo:
«Su circa un milione e duecentomila addetti del settore, i precari sono trecentocinquantamila, e sto approssimando per difetto. Andiamo dal 20% medio della scuola, tra docenti e personale Ata, al 50% dell' università. Negli enti di ricerca il personale precario rappresenta il 70%degli organici».
Per due giorni Panini ha chiamato a raccolta in un albergo di Napoli gli stati generali della sua organizzazione e i rappresentanti dei partiti dell'Unione su una campagna che la Cgil intende portare in tutt'Italia: Mai più precari!.
È stato come scoperchiare il vaso di Pandora: cinque anni di centrodestra hanno prodotto guasti epocali. Ilmondo della conoscenza è un concentrato unico di rabbia e frustrazioni assortite che sul palco di Napoli (città dove, come sottolinea il segretario campano della Cgil Flc, Franco Buccino, il turn over dei docenti nelle scuole senza nuove assunzioni ha messo in ginocchio il sistema) hanno trovato finalmente sfogo.
Più della legge Maroni, poterono le Finanziarie del duo Moratti-Tremonti, la riforma di sistema che nelle università ha precarizzato perfino il lavoro stabile, l'atteggiamento di chiusura del ministro rispetto a ogni ipotesi di concertazione: «In cinque anni - rievoca Panini - l'avremo vista meno di una decina di volte. Ci convocava a settembre per esporci il piano dei tagli e qualche altra volta durante l'anno.
Con i vari Dpef e i provvedimenti legislativi succedutisi nei cinque anni di governo Berlusconi, la Moratti ci ha fatto uscire dal G8 della cultura ».
Tagli indiscriminati: si va dalla cancellazione di venti progetti di ricerca strategici, a quella dei soldi per la rimozione del pattume nelle scuole.
Al nuovo governo la Cgil Flc presenterà una piattaforma scarna, ma di sostanza: «Lo faremo subito - spiega Panini - per evitare che entri in vigore già dal prossimo anno scolastico la riforma della secondaria superiore, uno sfregio alla Costituzione.
I punti che sottoporremo al nuovo ministro dell'Istruzione, che ci auguriamo non metta minimamente in discussione il ruolo fondamentale della scuola pubblica, sono quattro. Eccoli: varo immediato di un piano di assunzioni per trasformare i precari della conoscenza in lavoratori a tempo indeterminato; tutela contrattuale per tutti i lavoratori; estensione ai precari della facoltà di eleggere propri rappresentanti sindacali; inversione di rotta netta e radicale nella politica degli investimenti per la scuola, la ricerca e l'università».


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