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Unità: Scuola e pubblico impiego, il 16 aprile sarà sciopero

Si irrigidiscono i sindacati alla vigilia del tavolo di concertazione con il governo e proclamano uno sciopero generale del pubblico impiego il 16 aprile, in concomitanza con quello del personale scolastico

28/03/2007
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l'Unità

Si irrigidiscono i sindacati alla vigilia del tavolo di concertazione con il governo e proclamano uno sciopero generale del pubblico impiego il 16 aprile, in concomitanza con quello del personale scolastico. «È stato confermato quello che avevamo detto - ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani -: senza fatti nuovi lo sciopero del 16 aprile del settore scuola si sarebbe esteso a tutto il pubblico impiego. Questo deve spingere il governo a passare dalle parole ai fatti. C'era l'impegno a rinnovare entro la primavera i primi contratti del pubblico impiego. Invece non abbiamo ancora neppure le direttive dell'Aran». Lo sciopero è stato deciso dagli esecutivi unitari di Fp-Cgil, Cisl-Funzione Pubblica e UilPa.

Torna così di prepotenza sul tavolo della concertazione la vertenza del rinnovo dei contratti pubblici, scaduti dal 31 dicembre 2005, e che riguarda tre milioni e mezzo di lavoratori. Una sorta di “pressing” dei sindacati che chiedono che siano accantonate le risorse per avviare la trattativa per i lavoratori pubblici. Da parte sua il segretario confederale della Cgil, Paolo Nerozzi, ha spiegato che «oggi c'è stata la decisione formale rispetto a quanto dichiarato nei giorni scorsi, è evidente che in questi mesi c'è stato da parte del governo un atteggiamento altalenante sui contratti pubblici, nonostante gli accordi firmati come quello del 4 novembre. Ora il problema è che l'esecutivo dia immediatamente le direttive all'Aran per iniziare la trattativa».

In mattinata il ministro della Funzione Pubblica, Luigi Nicolais, si era mostrato ottimista. «Penso che non arriveremo allo sciopero - aveva affermato a margine di un forum sull'innovazione - le risorse ci sono, sta scritto anche nel documento che il presidente del Consiglio Romano Prodi ha lasciato anche ai sindacati. Troveremo le risorse: lo faremo senz'altro». «Però tutto può succedere - ha aggiunto Nicolais - siamo al gioco delle parti, siamo in un momento di contrattazione».

«Farebbe malissimo il governo a considerare l'azione del sindacato una sorta di gioco tra le parti» ha però replicato il segretario confederale Uil, Paolo Pirani secondo cui «la decisione di proclamare lo sciopero di tutti i lavoratori pubblici, assieme ai dipendenti della scuola, è la risposta a una condizione di grave disagio in cui si trovano». Intanto le rappresentanze sindacali Rdb-Cub hanno preso le distanze dai confederali e hanno confermato il “loro” sciopero per il 30 marzo.


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