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Unità: Scuola, è caos sui «debiti»

Oggi il Consiglio di Stato decide: niente corsi estivi, si ricomincia da capo E sui crediti si profila disparità di trattamento per chi non fa l’ora di religione

04/06/2008
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l'Unità

NON UNO, ma ben due macigni gravano sulla conclusione dell’anno scolastico. I fatti. Partiamo dal «tormentone» dei debiti, che ha tenuto banco - da novembre fino ad oggi - sulle prime pagine dei giornali: quasi come se realmente si credesse davvero che da un provvedimento appiccicaticcio e frettoloso potesse scaturire la soluzione delle criticità degli studenti italiani. Il Consiglio di Stato si pronuncerà oggi sulla richiesta di annullamento da parte dei Cobas dell’OM 92: un farraginoso percorso - dopo la sospensione del giudizio sull’alunno insufficiente, in fase di scrutinio - per il recupero del debito scolastico. Qualora il ricorso venisse annullato o sospeso, si tornerebbe alla promozione «con debito »,dasanare entro l’anno scolastico successivo; e le scuole non avrebbero alcun obbligo (come prescritto invece dall’ordinanza 92) di organizzare corsi estivi. Alle norme complicate e fluttuanti dell’ordinanza stessa,va aggiunta l’insufficienza dei fondi destinati all’operazione: non ci sono infatti i fondi per organizzare «almeno 15 ore» in tutte le discipline in cui sono stati evidenziati debiti. Per non parlare dei possibili ricorsi di studenti bocciati «fuori tempo massimo»; e dei problemi sui posti degli insegnanti dipendenti dal numero di promossi o bocciati: computo spostato dunque a settembre, con grave danno per l’inizio del prossimo anno scolastico. Mariastella Gelmini (che ha espresso un giudizio favorevole al ripristino degli esami di riparazione) si trova ad affrontare un pasticcio non da poco; e - comprensibilmente - pare aver deciso che la circolare su scrutini ed esami (che sta per uscire con incredibile ritardo) o un apposito decreto, proporrà una soluzione «soft»: debiti da sanare entro l’anno scolastico,ma un probabile invito a valutare gli studenti per il loro complessivo livello di maturazione e apprendimento, invece che per singole discipline. Un amammorbidimento dell’ordinanza di Fioroni, che delegherebbe completamente all’autonomia delle scuole la possibilità di gestire il recupero degli studenti: quanti corsi fare,su quali discipline, per quante ore. Modifiche potrebbero riguardare anche la scadenza delle pratiche di svolgimento dei corsi e dei relativi esami. Altre indiscrezioni, invece,parlano di una compressione dei tempi: i corsi andrebbero conclusi l’obiettivosarebbe quello di arrivare a settembre con un massimo del 20% dialunni con debiti ancora da recuperare.
Tutto ciò a tre giorni dalla conclusione delle lezioni.
Secondo punto. La Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni, il Centro Romano di Iniziativa per la Difesa dei Diritti della Scuola enumerosealtre associazioni di insegnanti, studenti e genitori hannoproposto il 9 maggio il ricorso contro l’OM 30/08 «Istruzioni e modalità operative per lo svolgimento degli Esami di Stato nelle scuole statali e non statali, a.s.
2007/8», facendo riferimento alla parte che stabilisce che «i docenti che svolgono l’insegnamento della religione cattolica partecipano a pieno titolo alle deliberazioni del consiglio di classe concernenti l’attribuzione del credito scolastico
agli alunni che si avvalgono di tale insegnamento. Analoga posizione compete (...) ai docenti delle attività
didattiche e formative alternative all’insegnamento della RC» limitatamente agli alunni che le abbiano seguite. Disposizioni analoghe erano state inserite nell’ordinanza dello scorso anno, 26/07, a sua volta impugnata da una serie
di associazioni, con ricorso tuttorapendente al Tar del Lazio. In quell’occasione era stata chiesta la sospensione
immediata, poiché veniva violato il precetto che configura l’insegnamento della religione cattolica come materia extracurriculare: il relativo giudizio, per coloro che se ne avvalgono, viene inserito in una «speciale nota» e sul piano didattico non può concorrere a nessun titolo alla formazione del «credito scolastico» per la maturità. È evidente che una condizione contraria darebbe luogo a disparità di trattamento tra gli studenti che si avvalgono e quelli
che non si avvalgono, tra quelli che seguono attività sostituive e quelli che - là dove esse vengano previste dalla scuola -nonle seguono. Il Tar del Lazio, lo scorso anno, aveva decretato che gli scrutini e l’attribuzione del credito non dovessero
tenerconto della valutazione degli insegnanti di religione o di materie sostitutive. Il successivo ricorso in appello di Fioroni fu accolto dal Consiglio di Stato, poiché di fatto l’ordinanza reiterava i contenuti dell’OM 90/2001, che in precedenza aveva disciplinato la materia. Il provvedimento tornò applicabile e gli scrutini si svolsero secondo le prescrizioni dell’OM
26/07 stessa. Memori dell’esperienza, i ricorrenti chiedono quest’anno che in sede di sospensiva si possa domandare una fissazione dell’udienza di discussione nel merito il più rapida possibile, al fine di definire in un senso o in un altro questa delicata materia: l’Esame di Stato, infatti, avrà inizio il18 giugno. È evidente che i ricorrenti privati non potranno attendere la definizione del giudizio di merito, per veder tutelati i propri legittimi interessi.Potrebbe dunque accadere che i consigli di classe modifichino le determinazioni già assunte in fase di ammissioneall’esame, attribuendo i crediti scolastici secondo criteri che tengano conto dell’eventuale accoglimento del ricorso, sospendendo l’ordinanza di quest’anno, senza pregiudizio per il pubblico interesse. In questo caso i consiglidi classe dovrebbero riformulare l’attribuzione dei crediti secondo i nuovi criteri.La strategia di quest’anno è dunque quella di non puntare su una sospensione (che il Consiglio di Stato può bloccare), ma su una decisione nel merito il più rapida possibile. Quello che accadrà lo sapremo il prossimo1 1 giugno, data incui si svolgerà l'udienza.


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