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Unità-Scuola al via, ma l'islamica no

di Giuseppe Caruso/ Milano Nessun accordo. Al termine della riunione che si è tenuta ieri in prefettura a Milano per decidere il destino degli studenti della scuola islamica di via Quarant...

13/09/2005
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l'Unità

di Giuseppe Caruso/ Milano

Nessun accordo. Al termine della riunione che si è tenuta ieri in prefettura a Milano per decidere il destino degli studenti della scuola islamica di via Quaranta, non è emersa alcuna novità. E così, mentre in moltissimi istituti d'Italia si sono aperte regolarmente le lezioni del nuovo anno, in primo piano restano ancora le polemiche sull'istituto meneghino. Tutti sono rimasti fermi sulle proprie posizioni. I rappresentanti della scuola musulmana puntano ancora alla riapertura, anche se si sono dichiarati disponibili ad una soluzione di compromesso, mentre dall'altra parte confermano che la scuola così com'è non può continuare ad esistere, al di là della chiusura stabilita per motivi sanitari. Il prefetto di Milano Bruno Ferrante, che ha voluto fortemente la riunione, ha parlato di un "ventaglio di possibilità. Le ipotesi sono diverse, ci dovremo lavorare, a partire da un altro incontro che avverrà al più presto. Bisogna ragionare con spirito collaborativo. Le strade sono due: o dentro la legge o fuori dalla legge. Anche loro hanno detto di voler stare nella legge. Abbiamo ribadito che la scuola di via Quaranta, così come è non può esistere perché non corrisponde al quadro normativo del nostro paese. Al di là della agibilità, il problema è di contenuti didattici e modelli educativi".
Dello stesso parere il direttore scolastico regionale Mario Dutto che ha parlato di "accordo su un percorso comune. A tutti gli studenti dobbiamo garantire una buona carriera scolastica nel rispetto anche della loro cultura. Tra l'altro le porte della scuola italiana sono sempre aperte. L'accordo potrebbe portare a una scuola in cui i ragazzi studierebbero l'arabo e l'italiano secondo i modelli previsti dalle norme scolastiche". "Con i rappresentanti della scuola" ha continuato Dutto "faremo altri incontri per cercare le soluzioni operative. Il problema va visto nel suo insieme. Rispettare le norme garantendo la propria cultura". L'unico ostacolo a questo punto viene considerato il poco tempo che rimane a disposizione. La possibilità di istituire una scuola straniera non viene ritenuta ideale, mentre si lavora per la parificazione della scuola araba. Fatto possibile, ma sarà necessario almeno un anno prima che si possa istituire.
Abdel Hamid Shaari, direttore dell'istituto di cultura islamica di viale Jenner a Milano, ha parlato di "incontro positivo. C'è stata disponibilità da parte loro e c'è disponibilità da nostra a risolvere la situazione".


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