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Unità-Scuola, 70 piazze contro la Moratti

Scuola, 70 piazze contro la Moratti di Luigina D'Emilio Tamburi, musica, bandiere della pace e tanti slogan. Nella giornata mondiale di mobilitazione per il diritto all'istruzione, gli studenti m...

17/11/2005
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l'Unità

Scuola, 70 piazze contro la Moratti
di Luigina D'Emilio

Tamburi, musica, bandiere della pace e tanti slogan. Nella giornata mondiale di mobilitazione per il diritto all'istruzione, gli studenti medi e universitari tornano in piazza da Torino a Roma, da Milano a Catanzaro, in più di 70 città italiane per ribadire il loro no alla riforma Moratti.

A Roma erano attesi in quindicimila, ma i numeri del corteo che, è partito da piazza di Porta San Paolo per concludersi davanti al ministero della pubblica istruzione, a Trastevere, sembravano un po' più contenuti. La polizia comunque parla di 5 mila presenze, mentre per gli organizzatori i manifestanti sarebbero stati 20mila.

Anche quella di oggi è una mobilitazione per i diritti e l'autonomia sociale degli studenti. "Berlinguer, Zecchino, Moratti che la riforma vi sfratti", si legge sullo striscione che campeggia alla testa del corteo. Un richiamo al ciclo di riforme che ha messo in crisi l'intero sistema scolastico. E ancora: "Più diritti meno buffonate", "riforma della precarietà il movimento ti seppellirà".

Insomma gli studenti reclamano a gran voce un ruolo da protagonisti nella scuola e nei processi di formazione e apprendimento: una scuola più giusta, senza distinzioni. Le voci di protesta sono numerose e diverse. Sara, 16 anni, studia al Liceo Artistico denuncia le condizioni dell'edificio che ospita la sua scuola: "Abbiamo amianto nelle pareti delle aule, non è possibile andare avanti così: vogliamo miglioramenti, una scuola di qualità".

Andrea, di Unione universitaria, spiega invece il no a una riforma che nega agli studenti il diritto di essere sostenuti nei percorsi di formazione e istruzione. "L'accesso allo studio deve essere garantito a tutti, vogliamo una riforma partecipata in cui contenuto e metodo siano discussi e concordati con gli studenti". "Siamo qui per dire no alle politiche del governo incalza Valerio - studenti contro per riacquistare diritti ed avere libero accesso alla formazione, c'è un nuovo soggetto di cui bisogna ascoltare la voce, la riforma deve essere costruita dal basso, gli studenti vanno ascoltati perché diretti interessati di questo processo di trasformazione in atto".

Anche Silvia, 20 anni, iscritta ad Architettura non usa mezze parole contro i "riformatori" dell'istruzione in Italia: "Non ci sono più tempi di vita sociale con questo tre più due, no ad un ciclo di riforme che hanno trasformato lo studio in una macchina di precariato, la riforma deve essere democratica, la Moratti deve ascoltare e confrontarsi con le nostre richieste". "Stiamo dando un segnale forte anche al prossimo governo che metterà mano a questa riforma spiega Andrea, 26 anni studente di Chimica- siamo preoccupati ma ci aspettiamo una considerazione maggiore altrimenti saremo di fronte ad un'ulteriore beffa".La protesta continua con canti, balli e cori fin sotto il ministro dell'Istruzione. "Fatti vedere, Moratti fatti vedere" intonano i manifestanti.

La manifestazione si conclude ma continuano le iniziative di protesta in diversi atenei italiani: mobilitazioni, tavoli di confronto con docenti e anche didattica autogestita.


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