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Unità: Sbloccati i fondi per pagare i supplenti

Il ministero ha già chiesto agli uffici scolastici provinciali di accreditare immediatamente alle scuole le risorse disponibili nelle giacenze delle contabilità speciali

15/02/2007
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l'Unità

Sbloccati i fondi per pagare i supplenti. Il ministero ha già chiesto agli uffici scolastici provinciali di accreditare immediatamente alle scuole le risorse disponibili nelle giacenze delle contabilità speciali. Da mesi quasi 10 mila supplenti hanno varie mensilità arretrate che non venivano saldate.
Il viceministro Mariangela Bastico ha spiegato le ragioni di questi ritardi. «La causa è tutta nei tagli che Berlusconi ha fatto i 5 anni di governo - spiega Bastico -. Abbiamo fatto un lavoro politico importante andando a scovare tutti i tagli del centrodestra. Hanno provocato un debito sulla spesa corrente di circa 425 milioni di euro, che grava come un macigno fino a non rendere possibile il pagamento degli stipendi dei supplenti ma anche degli insegnanti degli esami di stato». Più in dettaglio, tra il 2002 e il 2006, sono stati tagliati 494,4 milioni di euro (pari al 46,6%) per le supplenze brevi; per gli esami di Stato 106,4 milioni (pari al 72,6%) e per il funzionamento amministrativo e didattico 159,8 milioni (pari al 53%). «Questi tagli - spiega ancora Bastico - hanno determinato debiti di circa 165 milioni per le supplenze brevi e i precari; 128 milioni di debito sono stati contratti, fra il 2003 e il 2005, per gli esami di Stato e 132 milioni di euro per il funzionamento ordinario. Sono quindi giustificati gli allarmi sulla sofferenza economica delle scuole, una sofferenza che affonda nel “rosso” stratificato nel tempo». Il viceministro ha poi annunciato che sta per essere firmato dal dicastero dell’Economia il decreto di attribuzione diretta alle scuole per l’autonomia scolastica. «Per il prossimo anno scolastico ci sono oltre 3 miliardi di euro, circa 300 mila per ogni scuola, che saranno accorpati in due soli capitoli (spese per il funzionamento e spese per il personale) su cui le scuole potranno definire le priorità di spesa».

Massimo Franchi


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