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Unità-Ruini a Berlusconi: grazie per i soldi alle private, ma tutto il resto va male

22.09.2003 Ruini a Berlusconi: grazie per i soldi alle private, ma tutto il resto va male di Roberto Monteforte Basta con le forzature e le chiusure. Il clima di scontro politico che vive il nos...

23/09/2003
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l'Unità

22.09.2003
Ruini a Berlusconi: grazie per i soldi alle private, ma tutto il resto va male
di Roberto Monteforte

Basta con le forzature e le chiusure. Il clima di scontro politico che vive il nostro paese rappresenta una deriva da contrastare. Ne è convinto il cardinale Camillo Ruini che con la "prolusione" con la quale ha aperto ieri a Roma i lavori del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana chiede "una svolta netta" nella politica italiana. Occorre porre "un limite alle esternazioni e alle polemiche reciprocamente delegittimanti" ha affermato il presidente della Cei. "È sempre più avvertita l'esigenza di tenere al riparo le attività istituzionali e le iniziative giudiziarie dai sospetti, da molto tempo diffusi, che esse siano utilizzate come strumenti di lotta politica" ha affermato il vicario del vescovo di Roma.

Un richiamo fermo e un atto di accusa al sistema politico italiano. Troppi i veleni e le polemiche pretestuose che lo percorrono. Alcune non hanno risparmiato la stessa Chiesa cattolica. E malgrado i toni pacati il cardinale Camillo Ruini non ha potuto fare a meno di stigmatizzare l'atteggiamento di Umberto Bossi e della Lega. Dall'immigrazione a "Roma capitale" sono stati troppi e persistenti gli attacchi rivolti dal leader del Carroccio alla Chiesa cattolica e al Vaticano. Ieri il cardinale Ruini ha risposto. A proposito dell'immigrazione "rattrista - ha affermato - il modo in cui una problematica così complessa e soprattutto così umanamente ed eticamente rilevante viene affrontata in dichiarazioni intermittenti di esponenti di una forza politica che partecipa alle responsabilità di Governo, attaccando e dileggiando tra l'altro anche il servizio generoso e disinteressato che la comunità cristiana svolge in proposito". Ma non è solo questo. Sotto accusa sono anche le "espressioni inaccettabili" manifestate "anche in un diverso contesto", aggiunge il cardinale riferendosi alle uscite di Bossi su "Roma capitale" e sede del Vaticano. Sortite che commenta un po' sconsolato Ruini, "confermano purtroppo il persistere di atteggiamenti scarsamente responsabili".

Qualcosa di più di un sfogo, forse una tirata d'orecchie al presidente Berlusconi di un governo considerato "amico". Nella sua relazione Ruini non ha lesinato i riconoscimenti, ma neanche richiami. Primo tra tutti quello di ricercare sulle riforme istituzionali un "confronto parlamentare senza forzature o chiusure preconcette". Questo è il modo, ha sottolineato Ruini, per approdare a "risultati il più possibile condivisi e soprattutto conformi alle necessità del Paese". Nella sua prolusione il presidente della Cei richiama "i risultati positivi" ottenuti dal governo Berusconi - come il finanziamento alle famiglie che scelgono le scuole "private" - ed insiste molto sulle emergenze sociali, come "il caro vita". Chiede una Finanziaria che sappia tutelare "i redditi effettivi delle persone e delle famiglie, specialmente di condizioni più modeste, evitando che si allarghi l'area della povertà". E soprattutto chiede che si pratichi la linea del confronto politico e del dialogo sociale "senza forzature e senza chiusure aprioristiche". Solo così le "eventuali modifiche" al sistema pensionistico, fa notare Ruini, saranno capite e accettate dai cittadini e non provocheranno "allarme sociale e rigetto". Preoccupano anche gli "accesi contrasti" sul ddl Gasparri. Per il presidente della Cei si tratta di un testo che "non dovrebbe in alcun caso essere ridotto a terreno di scontro di interessi politici ed economici", ma che dovrebbe portare a migliorare la qualità dei programmi e all'incremento del pluralismo".

Sono prese di posizione che con garbo mettono in guardia Palazzo Chigi. La linea dello scontro non paga, anzi ha conseguenze preoccupanti. Sono le stesse considerazioni del presidente della Camera, Pierferdinando Casini e del Quirinale.

A valanga sono arrivate le reazioni. Intanto dal Carroccio. "Secondo me Ruini sbaglia: forse non è preparato in materia..." ha dichiarato Umberto Bossi che insiste: "Il problema dell'immigrazione va controllato in maniera molto precisa e decisa". "Le parole di Ruini contengono tutta l'antica saggezza della Chiesa. È una saggezza che parla anche all'attuale politica italiana. A tutta la politica italiana, compresa quella parte che non ascolta" è stato il commento del segretario dell'Udc, Marco Follini. "Noi siamo pronti, ieri come oggi, a fare la nostra parte per un Paese in cui il confronto avvenga in un clima di rispetto e di civiltà, ma vediamo che ad oggi di segnali incoraggianti e sinceri per il dialogo da parte del centrodestra non ce ne sono. Auguriamoci di vederne domani" ha affermato il coordinatore della segretaria dei Ds, Vannino Chiti.


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