Unità-Rossi, neri...tutti uguali-di Moni Ovadia
Rossi, neri...tutti uguali Moni Ovadia Il bar sport dei qualunquisti immortalato da Nanni Moretti nel suo film "Ecce bombo" in una breve scena di passaggio, deve stare vivendo in questi giorni...
Rossi, neri...tutti uguali
Moni Ovadia
Il bar sport dei qualunquisti immortalato da Nanni Moretti nel suo film "Ecce bombo" in una breve scena di passaggio, deve stare vivendo in questi giorni un momento di gloria. La celebre espressione: "Rossi, neri... tutti uguali" che faceva imbestialire Michele Apicella e lo faceva reagire con aggressività nei confronti del malcapitato avventore - colpevole di avere proferito quella frase topica - fino a spingerlo a prenderlo per il bavero e urlargli sul muso: "Ahoo, ahoo non siamo mica in un film di Alberto Sordi!", sarà sicuramente tornata di moda grazie alle infamanti accuse che hanno spinto il presidente della Unipol Consorte e il suo vice, alle dimissioni. Chi di noi, non spinto da alcun interesse di bottega, milita nella sinistra o a fianco dei suoi partiti, e per passione politica e civile sostiene con il suo impegno le battaglie delle organizzazioni che alla sinistra fanno riferimento, sa che quella greve e vile generalizzazione tipica del repertorio idiota di una sottocultura strapaesana, è falsa. La sinistra in questo paese è sempre stata diversa dalla destra e malgrado tutto lo è ancora. Persino all'interno di uno stesso partito come la Dc o il Psi, gli uomini che si identificavano nella destra e nella sinistra di quei partiti, hanno finito con il rivelare vocazioni opposte. Il merito principale e involontariamente luminoso dell'anomalia berlusconiana, è stato proprio quello di segnare la definitiva linea di demarcazione fra gli ideali e le prassi politiche del centro-sinistra e quelli del centro-destra (fatte beninteso salve le eccezioni trasformiste di politici senza scrupoli imputabili alla fragile meschinità della natura umana). Oggi più che mai, è importante tenere la testa sulle spalle e ricordare che i leader politici che formano la coalizione del Centro Sinistra, dell'Ulivo e dell'Unione, nulla hanno a che spartire con l'armata brancaleone che ci malgoverna con le vergognose leggi ad personam, i privilegi riservati al presidente del consiglio-padrone e lo smembramento delle nostre più importanti istituzioni. Stabilita questa distinzione, è tuttavia urgente segnalare elementi di inquinamento "berlusconiano" anche fra le nostre file. Non avere contrastato con decisione la resistibile ascesa di Silvio Berlusconi, non avere mobilitato il paese per ostacolare la sua presa di potere nel sistema dell'informazione televisiva, l'avere legittimato la sua illegittima posizione ignorando nei fatti l'inaccettabile conflitto di interessi, scandalo e sconcio per qualsiasi pur minimo sistema democratico, limitandosi a sterili geremiadi verbali, ha assuefatto il nostro sistema socio-politico ad una diffusa illegalità, l'ha intossicato con un'atmosfera satura di immorale furbizia. E mentre accadeva tutto ciò, una parte della sinistra, in nome di uno specioso garantismo, si è unita all'ignobile coro di aggressioni del centro destra contro la magistratura che faceva, e continua a fare, il proprio dovere di denunciare e perseguire quella devastante corruzione e malversazione che ha fatto scendere ai minimi livelli storici la credibilità internazionale del nostro povero paese. Oggi, finalmente, se ne sono accorti anche autorevoli esponenti dell'imprenditoria.
Facciamo pertanto l'augurio che, con il nuovo anno, le forze del centro-sinistra ritrovino appieno le ragioni profonde della loro identità e della loro responsabilità e diano mano al risanamento morale del paese senza il quale, come impeccabilmente ha scritto il nostro direttore Antonio Padellaro, non c'è politica ma solo squallido intrallazzo.
MALATEMPORA