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Unità: Rosanna, down senza sostegno

I tagli hanno dimezzato le ore per gli insegnanti che fanno assistenza. Nove ore invece che 18. E Rosanna non si muove nemmeno per fare pipì

31/01/2009
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l'Unità

Rosanna si strappa i capelli quando vede un bagno dei bambini. «Lo fa da quando ha scoperto, spaventandosi, che alla sua scuola ci sono dei bagni “strani”, d’altri tempi: i bagni turchi», racconta la mamma Isabella. La bambina trattiene la pipì per cinque ore, fino alle 13.30, «anche se le scappa a più non posso con il rischio di provocarle una cistite», sottolinea il genitore. Accetta solo di farla se al suo fianco c’è Olimpia, la sua insegnante di sostegno, che la porta nonostante le proteste ai bagni dei docenti, dove invece ci sono i water. Rosanna è una bambina down di 11 anni che frequenta la prima media San Giovanni Bosco di Santeramo in Colle, in provincia di Bari. A lei non solo è negato far pipì, soprattutto le è vietato imparare come agli altri bambini storia e matematica, rispettando i suoi tempi di apprendimento. Alla sua maestra-educatrice sono state dimezzate le ore di sostegno: solo 9 ore a settimana invece delle 18 che alla bimba spettano di diritto per legge. Neppure 2 giorni di lezione. La famiglia , organizza a volte giochi e strategie con la manualità per farle capire le cartine geografiche. Ma a scuola spesso Rosanna è abbandonata a se stessa. «Con conseguenze non solo sulla didattica - precisa la mamma - ma anche sul comportamento e sull’immagine che la classe si fa di lei. Se è delusa pasticcia i quaderni che si trova sotto mano. Se è arrabbiata attira l’attenzione».

Prima media, un salto nel buio. Per tutti i bambini è così. Per Rosanna lo è ancora di più. La sua storia la conoscono tutti: il sindaco di Santeramo in Colle, il provveditorato agli studi e la Asl. Persino il ministero dell’Istruzione dovrebbe essere al corrente dell’enorme ingiustizia su Rosanna. Mamma Isabella ha spedito una petizione con oltre 3mila firme proprio alla Gelmini. Ma nessuno si è mosso, nessuno ha fatto nulla.Isabella non demorde e continua a diffondere la petizione (https://www.firmiamo.it/sign/list/bastaaitaglialsostegnoefascedeboli. La massima di Shirin Ebady, avvocato e pacifista iraniana, l’ha fatta sua: «Se non potete eliminare l’ingiustizia almeno raccontatela a tutti».


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