Unità-Roma-Scuola al via senza 11mila insegnanti

Scuola al via senza 11mila insegnanti

La denuncia della Cgil: emergenze allarmanti alla riapertura degli istituti
Il ministero non fa le nomine e sui tutor la Moratti calpesta la Costituzione

Wanda Marra

Mancanza di docenti, finanziamenti più bassi, imposizione di una figura molto contestata, come quella del tutor.
Oggi le scuole di Roma e del Lazio aprono i battenti in un clima tutt'altro che sereno. Molti i problemi ancora irrisolti. A cominciare dall'assenza degli insegnanti. Dei 60mila docenti impegnati nelle scuole romane, infatti, ne mancano ben 11mila, secondo la Cgil Flc. In particolare, sono due le categorie ancora carenti: in attesa di nomina sono 5000 Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) e 6000 docenti, la maggior parte dei quali di terza fascia, e quindi in attesa dell'uscita delle graduatorie definitive. Nel dettaglio, le supplenze dei docenti e degli Ata ancora da conferire nella città di Roma sono: 2000 insegnanti della scuola dell'infanzia ed elementare, 1200 della scuola secondaria di primo grado, 1200 della scuola secondaria di secondo grado, 1300 docenti di sostegno. A Roma e provincia inoltre sono 930 i bambini dai tre anni in su è in lista d'attesa per la scuola materna dell'infanzia.
"I dati di quest'anno confermano che la scuola riapre con emergenze allarmanti", spiega Mimmo Rossi, segretario regionale Cgil"Non sono ancora state soddisfatte le richieste a Roma e provincia di 350 classi a tempo pieno". Particolarmente grave la situazione degli insegnanti di sostegno: "Quest'anno gli alunni diversamente abili sono 876 in più rispetto al 2003; si passa infatti da 12.391 a 13.267.Gli insegnanti di sostegno previsti dovrebbero essere 4.469,5, 237,5 in più rispetto all'anno scorso. Però, si tratta di un aumento non sufficiente: il rapporto alunni-docenti di sostegno è peggiorato, in quanto si passa da 2,93 a 2,97". E in molte scuole manca il personale di base: al Vallauri (Istituto tecnico industriale) di Roma ad esempio i collaboratori scolastici sono 3 su 14, stesso problema nella scuola media Petrarca di Roma dove sono 1 su 4.
L'insufficienza di docenti di sostegno e il caos nelle nomine si inseriscono in un panorama di generale diminuzione dei finanziamenti per la scuola. Oltre ai tagli nel finanziamento ordinario, negli ultimi 2 anni è stato praticamente massacrato il fondo destinato all'ampliamento dell'offerta formativa (quello che si usa per tutte le attività extra, dai laboratori teatrali all'insegnamento dell'italiano agli alunni stranieri): a livello nazionale sono stati stanziati 14 milioni di euro in meno rispetto al 2003, mentre alle scuole del Lazio sono stati destinati 8.325.900 euro, circa 300mila in meno rispetto all'anno scorso.
Molti altri problemi, poi, sono legati alla riforma Moratti: mentre il ministro continua a ribadire che il tutor (una sorta di supermaestro) è previsto dalla legge e quindi va applicato, il 50% delle scuole di Roma e provincia non lo vogliono. "In attesa della risoluzione della trattativa sindacale riguardante questa figura - spiega Antonio Titone, coordinatore regionale Cgil dirigenti scolastici -molte scuole hanno risolto il problema con un tutoraggio diffuso, che in realtà corrisponde alla precedente situazione in cui è tutto il team dei docenti ad occuparsi dei rapporti con gli alunni e con le famiglie". Mentre il segretario regionale della Cgil Flc, Luciano Lijoi rincara: "Con l'indirizzo di applicazione del decreto legge riguardante la nomina di un tutor nelle scuole, la Moratti sta calpestando la Costituzione Si tratta di un'invadenza rispetto all'autonomia della scuola sancita nell'art. 117".
Wanda Marra