Unità-Roma-La scuola multiculturale

scuola multiculturale

Sempre più numerosi i bambini di diverse nazionalità e culture

Il numero dei minori stranieri che frequentano le scuole romane è in continua crescita. I dati del 2003 parlavano di circa trentamila minori stranieri. Ma ci sono i dati aggiornati forniti dalle stesse scuole in base alle iscrizioni al nuovo anno scolastico. Ad esempio nell'Istituto comprensivo "Daniele Manin", all'Esquilino, su 870 alunni, 300 sono stranieri, 18 le etnie presenti, con una netta prevalenza di quella cinese.
Nell'Istituto tecnico "Carlo Cattaneo" di Testaccio su un totale di 956 iscritti, gli studenti emigranti sono 183 (il 19,16%) provenienti da 39 diversi paesi. Nella scuola comunale dell'infanzia di San Lorenzo su 127 bimbi 21 sono stranieri. "La scuola è il banco di prova dell'intercultura e del dialogo religioso - ha detto l'assessore capitolino Maria Coscia - vogliamo creare le condizioni per la migliore accoglienza possibile di tutti i bambini e le bambine". L'assessorato porterà avanti le iniziative già avviate come il forum delle scuole Intemundia e i Poli Intermundia, dove si svolgono attività come insegnamento dell'italiano, laboratori musicali, sportelli di ascolto rivolti sia agli alunni che agli adulti. Attualmente i Poli Intermundia sono 4, ed entro l'anno ne entreranno in funzione anche altri due, ma l'obiettivo è quello di creare un centro per ogni Municipio. Secondo i dati forniti dall'assessorato, dei circa 300 mila stranieri presenti a Roma, il 13,6 per cento ha meno di 18 anni. Il Forum delle Scuole Intermundia, attivo già da tre anni, è nato proprio per organizzare servizi specifici rivolti sia agli studenti migranti che alle loro famiglie. Nel complesso, sono 340 gli istituti romani impegnati in un progetto di inserimento anche degli adulti, con l'insegnamento dell'uso del computer o dell'italiano come seconda lingua. All'interno di alcune di queste scuole sono attivi anche dei poli di integrazione culturale.
"Tutti questi progetti - afferma il presidente della Consulta di migranti, Victor Emeka Okeadu - sono fondamentali per un'integrazione dinamica e non unilaterale".