Unità: Rilanciare l’università con merito ed efficienza
di Gianfranco Pasquino
L´Università italiana è ipertrofica dal punto di vista dei docenti, squilibrata dal punto di vista degli studenti, inadeguata all´insegnamento e alla ricerca (e non raccontiamoci favole sulle rarissime, piccolissime "isole di eccellenza"), cresciuta in maniera clientelare e dislocata in maniera abnorme. È letteralmente sfuggita di mano cosicché studenti e docenti, quando possono, "sfuggono" anche loro (e noi ci teniamo, con qualche eccezione, i meno validi).
Rimedi e proposte: bisogna lanciare da subito un programma di monitoraggio di quello che hanno fatto tutte le sedi universitarie italiane negli ultimi dieci anni. Stabilire i criteri della valutazione del loro operato scientifico con riferimento a quanto disponibile in sede europea. Valutare i costi di ciascuna sede con particolare riferimento al personale docente e non docente e al numero degli studenti. Smantellare immediatamente le sedi non produttive. Eliminare tutti i corsi di master proliferati inutilmente e costosamente. Procedere rapidamente al pensionamento dei docenti che hanno maturato l´anzianità di servizio e non hanno lo status scientifico desiderato. Sulla base dei criteri legati ai numeri: docenti, non docenti, studenti, e ai meriti, sarà possibile stabilire una dotazione per ciascuna delle sede universitarie (atenei) e iniziare un procedimento di concessione di autonomia totale agli atenei. Da quel momento, gli Atenei faranno fruttare la loro dotazione, stabiliranno tasse studentesche e borse di studio che solleciteranno al privato (ad esempio, alle Fondazioni), decideranno contratti di ricerca con l´esterno. Potranno anche decidere di pagare di più i docenti bravi e di meno quelli mediocri. A sua volta, il Ministero coordinerà premiando e punendo e, soprattutto, evitando con cura un eccesso di concorsi per professori ordinari.