Unità: Revisionisti in aula»:al liceo Visconti studenti in rivolta
Roma, un gruppo di alunni di Fiamma Tricolore invita il legale dell’ex Nar Ciavardini per parlare della strage di Bologna
di Gioia Salvatori / Roma
LA DESTRA continua la sua campagna nelle scuole romane. Convegni o occupazioni, ogni occasione è buona per revisionare la storia e reclutare consensi. A partire dalle aggressioni di impronta neofascista che negli ultimi mesi hanno segnato le elezioni in-
terne e l'occupazione nei centrali e storici licei «Mameli» e «Tasso», l'attività della Consulta provinciale degli studenti e le mura del liceo «Aristofane», su cui comparvero scritte omofobe. «Blocco studentesco», il movimento scolastico di Fiamma Tricolore, continua con metodo. Uscito indenne dall’occupazione - per la prima volta dichiaratamente politica e firmata da esterni - di un liceo scientifico di Roma nord, il «Farnesina», il movimento ci riprova. La propaganda ora bussa al classico «Visconti», altro istituto storico del centro. Alunni del Blocco studentesco hanno chiesto di ospitare, nella seconda fase l'assemblea d'istituto del 26 gennaio, nella prima parte dedicata al giorno della Memoria, l'avvocato dell'ex terrorista Ciavardini: l'ex Nar è stato condannato in appello come esecutore materiale della strage di Bologna e ha scontato condanne per l'omicidio del giudice Mario Amato e dell'agente «Serpico». Mentre Ciavardini si trova nel carcere di Poggio Reale con l'accusa di rapina ai danni di una filiale romana dell'Unicredit (il 6 febbraio il giudice si pronuncerà sulla richiesta di rinvio a giudizio, ndr) ed è in attesa del terzo grado di giudizio per la strage di Bologna, il suo avvocato Valerio Cutonilli, portavoce del comitato «L'ora della verità», sostiene tesi innocentiste ospite nelle scuole. Venerdì dovrebbe andare al «Visconti». Prima però dovrà passare per il «sì» del consiglio d'istituto di dopodomani. Il preside Rosario Salamone ne fa una questione di fermezza istituzionale: «Per il mio ruolo devo tutelare il dibattito democratico e difendere i valori da cui nasce la nostra Repubblica - quelli della Resistenza - all'interno della scuola che è, per l'appunto, una istituzione repubblicana. Per questo, di qualunque colore politico siano, non posso permettere iniziative senza contraddittorio. Si può anche parlare della strage di Bologna ma sentendo tutte le campane. Intanto mi rimetto al buon senso del consiglio d'istituto che mi sembra sensibile a tali argomenti visto anche che il nostro è un liceo storico, vicino al ghetto e dove è importante la presenza ebraica».
Intanto gli studenti sottolineano come l’«ospitata» sia stata proposta proprio mentre Roma si prepara alle iniziative della per la giornata della Memoria del 27 gennaio, e in questa tempistica leggono «una provocazione indecente - dice Carolina, rappresentante d'istituto - contro la quale mi sono battuta e mi batterò in consiglio d'istituto». A preoccupare la sinistra viscontina c'è anche la crescita del Blocco che ha preso circa 100 voti su 700 alle ultime elezioni per i rappresentanti d'istituto, ottenendone uno. Intanto gli studenti antifascisti di Roma, che «condannano l'iniziativa neofascista di un movimento che inneggia alle SS» annunciano sit in sotto il «Visconti» qualora il 26 Cutonilli tenga la sua «lezione». Con loro ci sarà il delegato alla memoria del Campidoglio, Alessandro Portelli, che condanna la campagna revisionista di disinformazione condotta da «L'ora della verità». Già contattata l'Anpi. Sulla vicenda interviene anche Paolo Bolognesi, presidente dell'«associazione 2 agosto 1980», che riunisce i famigliari delle vittime della strage di Bologna: «È vitale per la democrazia che la scuola non si faccia promotrice di operazioni di disinformazione e le sue aule non diventino momento d'incontro per l'esaltazione dei terroristi. La libertà di manifestazione del pensiero non va confusa con la propaganda».