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unità-Ranieri: "La Moratti fa male allo Stato e alla Chiesa

L'esponente Ds dice che la polemica sui valori laici e religiosi può invece essere un'occasione per discuterne in maniera più incisiva Ranieri: "La Moratti fa male allo Stato e alla Chiesa" ...

29/05/2004
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l'Unità

L'esponente Ds dice che la polemica sui valori laici e religiosi può invece essere un'occasione per discuterne in maniera più incisiva

Ranieri: "La Moratti fa male allo Stato e alla Chiesa"

La politica del governo non si ispira neanche al familismo solidale, ma a quello liberista

Roberto Monteforte

ROMA Può essere fruttuosa la polemica di questi giorni sull'ora di religione e sul rapporto tra scuola pubblica e Chiesa cattolica. Pone il problema di come conciliare valori religiosi e Stato laico in un mondo sempre più mondializzato, multietnico e interreligioso. È un'occasione da non perdere secondo il responsabile scuola e ricerca dei Ds, Andrea Ranieri. "È il momento di affrontare in modo serio e approfondito questo tema, al riparo dal piccolo cabotaggio elettoralistico della Moratti" afferma, criticando a fondo le scelte sulla scuola di questo governo. "Dal "bonus alle famiglie che scelgono le scuole paritarie" al disco verde per i "diplomifici" nei fatti - afferma Ranieri - si affermano logiche poco solidaristiche, improntate ad un individualismo senza valori che è l'esatto contrario della evocata "antropologia cristiana"".
Ranieri, gratta gratta dietro i modi da moderna manager della Moratti non si nasconde uno spirito clericale?
"Quello che si rivela sicuramente a quindici giorni dalle elezioni è la sua intenzione di utilizzare un atto definito "dovuto", per proporsi come l'unica vera difensora dei valori cattolici e per proclamare ideologicamente l'assoluta congruenza tra la sua riforma e i valori del cattolicesimo espressi dalla Conferenza episcopale. Questa cosa la trovo sbagliata e pericolosa. Sbagliata per lo Stato, visto che il ministro è rappresentante della laicità dello Stato in tutte le sue componenti culturali e religiose. Ma pericolosa anche per la stessa Chiesa cattolica. Accettare, infatti, che venga diffusa l'idea che una grande questione come i rapporti tra i valori religiosi e laicità dello Stato nei processi educativi venga schiacciata nel rapporto con uno schieramento politico e con un governo, a mio avviso è sempre più screditato, rischia di creare dei problemi ad un percorso che va costruito con tutto il popolo italiano e con tutte le culture presenti nel paese. Atteggiamenti come quelli della Moratti rischiano di rendere troppo contingente e collegata a vicende politiche quotidiane una grande questione che riveste, invece, un carattere storico".
La Moratti si dice rispettosa dell' "antropologia cristiana" nei processi educativi, ma le scelte di questo ministero rispondono a questa logica?
"Quando il centrosinistra era al governo con la legge di parità ha impostato un percorso chiaro con il mondo cattolico. Quella legge fissava alcuni punti di principio nel rapporto con le scuole paritarie basato sulla qualità dei percorsi scolastici educativi, sulla loro verifica, sulla fissazione di standard comuni. Quello che è successo in questi mesi ha portato all'interruzione di questo processo".
A cosa si riferisce in particolare?
"Intanto alla cultura dei "bonus" scolastici per le famiglie che scelgono le "paritarie": non corrisponde all'idea di familismo solidale propria dei valori cristiani, ma esprime un familismo liberista indifferente ai doveri della solidarietà. Nessun povero prende i "bonus". Li prendono i ricchi che mandano i figli alle scuole private. È una scelta che non ha nulla a che fare con quella solidarietà praticata da molte scuole cattoliche che fanno scuola nelle situazioni di frontiera e nei quartieri poveri delle nostre città cui certo i bonus non vanno. Vi è anche un altro punto. Con la legge sulla parità e con la riforma dell'esame di Stato avevamo fatto un patto con la parte migliore delle scuole paritarie a difesa della qualità e contro i "diplomifici". Ora, con l'istituzioni delle commissioni composte esclusivamente da membri interni e quindi con la caduta dei controlli,la Moratti ha riaperto la strada non solo ai diplomifici, ma all'illegalità. Lo dimostra il fatto che in questi giorni in molte scuole paritarie ci sono i Carabinieri e la Finanza. Questo getta discredito su tutte le scuole paritarie. Su queste cose mi aspetterei che la Conferenza episcopale battesse qualche colpo. Perché se va avanti questo clima di degrado morale ne esce colpita in primo luogo proprio la scuola cattolica. Combattere i diplomifici e le scuole paritarie di rapina mi pare debba essere un compito comune. Quello che si sta imponendo è un individualismo senza valori che, nei fatti, è l'esatto contrario dell'"antropologia cristiana"".
Cosa propone?
"Sul rapporto tra valori religiosi e laicità dello Stato è tempo che in Italia si apra un grande dibattito che coinvolga la Chiesa cattolica per quello che rappresenta nel nostro Paese. Un confronto trasparente che come in Francia veda partecipi i maggiori intellettuali, quasiasi sia il loro orientamento culturale e religioso. Chirac, che è uomo di destra e non di sinistra, ha fatto questo. Ha realizzato un documento, discutibile ma importante, sulla laicità della scuola. Non si tratta di copiare il modello francese così com'è, voglio essere chiaro, ma di costruire una discussione che abbia uno spessore storico e culturale vero. E che si ponga l'obiettivo di indicare un metodo e un orizzonte di valori adeguato al fatto che siamo in un mondo globale, multietnico e interreligioso. È necessaria una grande discussione non costruita su questi piccoli episodi. Perché su questi piccoli episodi giocati elettoralisticamente dal ministro è tutta la tematica del rapporto tra Stato e Chiesa che si degrada"


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