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Unità: Quanto costa la controriforma costituzionale

Anche soltanto limitandosi a questo aspetto...

22/06/2006
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l'Unità

Gian Piero OrselloColoro che ascoltano purtroppo soltanto i telegiornali di Mediaset, che della controriforma costituzionale voluta dalla destra citano soltanto la riduzione del numero dei parlamentari e, quindi, possono essere convinti che questa riduzione (da attuarsi, peraltro, soltanto nel 2016) produrrà una diminuzione nei costi dello Stato per i cittadini italiani. Ma dovrebbero riflettere sul costo altissimo che deriverebbe ai cittadini italiani subito dopo l'eventuale entrata in vigore della controriforma (da evitare in ogni caso con la un'ampia partecipazione al voto nel referendum e con l'espressione di un deciso NO) a causa della realizzazione della devolution, e dell'attribuzione delle nuove competenze e dei più vasti poteri alle regioni, sottraendoli allo Stato e, conseguentemente, con una moltiplicazione delle burocrazie e dei relativi trasferimenti di personale dallo Stato alle regioni con i costi relativi.

Gli esperti economici valutano in 270 miliardi di euro la partita di giro relativa alle competenze che si sposterebbero dal bilancio statale a quelle delle Regioni, mentre gli aumenti dei costi del personale fin dal 2006 ammonterebbero a non meno di un miliardo e mezzo di euro. Inoltre occorrerebbero circa 40 miliardi di euro per realizzare il passaggio dei poteri previsto dalla controriforma costituzionale, con la previsione di un progressivo aumento annuale della spesa.

Tutto ciò senza considerare la spesa derivante da uno spezzettamento in venti sistemi regionali per quanto attiene alle competenze relative all'attuazione della devolution per la scuola e per la sanità e tralasciando gli oneri derivanti per il nuovo potere delle Regioni in materia di polizia regionale. Tenuto conto della situazione finanziaria disastrosa cui l'attuale Governo deve far fronte a seguito degli errori e delle insufficienze del governo precedente le conseguenze della controriforma, in termini di costi, è probabile un rinvio sine die delle modificazioni approvate oppure il blocco dei nuovi sistemi introdotti con conseguenze gravissime per la realizzazione della sanità pubblica e soprattutto per la scuola, tenuto conto che non sono previste norme per garantire alle regioni in tali casi l'autonomia finanziaria.

Anche soltanto limitandosi a questo aspetto, così negativo in termini finanziari, vi sono evidenti ragioni per evitare simili rischi, persuadendo tutti i cittadini sulla necessità di un deciso NO alla controriforma nell'ormai prossimo referendum.


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